Ticino

Risanamento energetico, ecco il decalogo del Cantone

Il governo ha approvato il rapporto per la pianificazione energetica per il patrimonio immobiliare dello Stato. Vitta: ‘L’obiettivo è la neutralità delle emissioni di CO2’

Pannelli fotovoltaici dove è possibile
(Archivio Ti-Press)

È un decalogo con obiettivi vincolanti che il Consiglio di Stato si è dato per contribuire a rendere il patrimonio immobiliare cantonale efficiente sia dal punto di vista energetico e anche finanziario. È in estrema sintesi il contenuto del rapporto approvato dal governo cantonale la cui attuazione è stata affidata alla Sezione della logistica del Dipartimento delle finanze e dell’economia. «Si tratta di un vero e proprio inventario per ripensare il consumo energetico degli immobili di proprietà del Cantone», spiega il consigliere di Stato Christian Vitta, direttore del Dfe. «Ogni stabile, quindi, avrà un quadro chiaro di cosa è il proprio livello di efficienza energetica per dare un ordine di priorità di intervento e ulteriormente migliorarci. Lo scopo da un lato è la riduzione dei consumi, dall’altro arrivare alla neutralità delle emissioni di CO2, obiettivo stabilito dalla Confederazione e da raggiungere entro il 2050», continua Vitta.

Ricordiamo che il Consiglio di Stato, a maggio 2015, ha incaricato la Sezione della logistica del Dipartimento delle finanze e dell’economia (Dfe) e la Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo del Dipartimento del territorio (Dt) di elaborare un concetto di progressiva dismissione del riscaldamento tramite combustibili fossili degli stabili dello Stato con il passaggio a vettori energetici rinnovabili, possibilmente di produzione indigena, favorendo l’allacciamento a reti di teleriscaldamento esistenti o previste, in particolare alimentate a legna. Ma l’impegno del Consiglio di Stato in questo ambito viene da lontano. In totale, dal 2008 a oggi, sono stati stanziati oltre 200 milioni di franchi per la ristrutturazione degli edifici pubblici. «L’ultimo credito quadro, per il periodo 2020-2027, approvato dal parlamento è stato aumentato lo scorso anno a 100 milioni di franchi. Importo adeguato al rialzo anche per i due crediti quadro precedenti (rispettivamente da 38 milioni e 50 milioni poi incrementato di altri 14,5 milioni). Questo ci permette di intervenire anche sulla manutenzione, e non solo sui nuovi progetti, tenendo anche conto dell’efficienza energetica degli stabili e del relativo consumo di energia, scegliendo anche nuovi vettori. L’obiettivo è quello di abbandonare definitivamente le energie fossili, sostituendole con quelle rinnovabili, come ad esempio il fotovoltaico o l’allacciamento a reti di teleriscaldamento», continua ancora Vitta che precisa che il Cantone, «con la strategia delle riversioni (il riscatto delle concessioni per gli impianti idroelettrici, ndr), il discorso della sostenibilità ambientale e finanziaria lo stiamo declinando in più ambiti. Il Ticino è anche produttore di energia elettrica pulita e a chilometro zero».

Per dare seguito a questo mandato è stato istituito un Gruppo di lavoro – composto da rappresentanti delle due sezioni – che ha elaborato il rapporto per la “Pianificazione energetica per il patrimonio immobiliare dello Stato” che il Governo ha approvato mercoledì.

La pianificazione è stata definita sulla base della Strategia energetica federale 2050, del Piano energetico cantonale (Pec), del Modello di prescrizioni energetiche dei Cantoni MoPec e dell’attuale strategia immobiliare dello Stato che, tra gli altri, prescrive anche l’adozione di principi di sviluppo sostenibile.

In questo contesto, la strategia energetica dello Stato persegue l’obiettivo del risparmio energetico attraverso la realizzazione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica, il risanamento degli edifici esistenti, la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, l’abbandono dell’impiego di fonti energetiche fossili e l’allacciamento di edifici a reti di teleriscaldamento urbani.

Al fine di poter conseguire gli obiettivi prefissati sono stati definiti appunto dieci provvedimenti, alcuni dei quali a oggi già in atto: si va dalla creazione di un catasto energetico degli edifici in cui vengono rilevate e registrate tutte le informazioni energetiche relative al patrimonio immobiliare dello Stato; al monitoraggio e l’ottimizzazione dei consumi di energia, ma anche idrici, elettrici, e della produzione di rifiuti.

«Entra in considerazione anche la produzione autonoma di elettricità attraverso la realizzazione di impianti fotovoltaici», spiega ancora Christian Vitta. Questo però solo sui tetti degli immobili di nuova costruzione e dove è possibile tecnicamente. Ma anche la sostituzione degli impianti di illuminazione è una delle vie per il risparmio. «È possibile ottenere dei miglioramenti sul fronte del consumo energetico anche con interventi mirati, come ad esempio la sostituzione di vecchie lampade a incandescenza con quelle a tecnologia Led», commenta il direttore del Dfe. Tutte queste misure hanno l’obiettivo finale di permettere un uso parsimonioso dell’energia elettrica.

Questi provvedimenti permetteranno di perseguire efficacemente, limitatamente agli immobili del Cantone, gli obiettivi stabiliti nella strategia 2050 della Confederazione, nelle varie disposizioni federali e cantonali e nel Pec; l’obiettivo finale è quello di raggiungere a termine sia la neutralità in termini di emissioni di CO2 (raggiungimento di un equilibrio tra le emissioni e l’assorbimento del carbonio) sia la riduzione del fabbisogno energetico per il parco immobiliare dello Stato.

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