Ticino

‘Energie rinnovabili, è necessaria una strategia cantonale’

Durisch (Ps) e Bourgoin (Verdi) al Consiglio di Stato: i progetti devono rispondere agli interessi della collettività

Interrogazione al governo (Ti-Press)
28 febbraio 2022
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«Riteniamo che il Consiglio di Stato debba definire e adottare in tempi brevi una strategia per incrementare in Ticino la produzione di energia rinnovabile, di energia pulita - afferma Ivo Durisch -. Si tratterebbe quindi anzitutto di individuare sul territorio gli impianti esistenti da potenziare, come per esempio dighe ma pure piccoli impianti di produzione idroelettrica, poi di verificare la sostenibilità paesaggistica e ambientale degli interventi che si intendono realizzare. Infine di inserire il tutto nel Piano direttore cantonale, come peraltro prescrive la legge federale, affinché questi interventi di potenziamento abbiano la necessaria base legale». Interpellato dalla ‘Regione’, il capogruppo socialista in parlamento spiega i motivi dell’interrogazione indirizzata al Consiglio di Stato che ha appena redatto e che è stata firmata anche dalla deputata dei Verdi Samantha Bourgoin.

‘Anche i Cantoni giocano un ruolo fondamentale’

Nell’atto parlamentare si richiama fra l’altro la ‘Strategia climatica a lungo termine della Svizzera’, il documento approvato nel gennaio 2021 dal Consiglio federale. Strategia con la quale il governo nazionale, ricordano i due granconsiglieri, "vuole raggiungere l’obiettivo delle emissioni nette di gas a effetto serra pari a zero entro il 2050". Ergo: "L’approvvigionamento energetico e in particolare la produzione di energia pulita godono di una priorità elevata a livello federale, soprattutto alla luce dei deficit invernali con conseguente necessità di importazione, destinati a crescere nei prossimi anni". Non solo la Confederazione, ma pure i Cantoni, evidenziano Durisch e Bourgoin, "giocheranno un ruolo fondamentale". Questo perché il Cantone è "autorità pianificante di impianti di produzione attraverso il Piano direttore cantonale". Tant’è che la Legge federale sull’energia "impone ai Cantoni di definire nel Piano direttore i territori adeguati all’impiego della forza idrica e della forza eolica, includendo le ubicazioni già sfruttate e indicando anche i territori e le sezioni di corsi d’acqua che devono essere preservati". Oltretutto, si rileva nell’interrogazione, una sentenza recente del Tribunale federale "ha impedito l’innalzamento della diga del Grimsel per mancanza di base legale appunto attraverso il Piano direttore cantonale".

Il capogruppo del Ps e la parlamentare dei Verdi non hanno dubbi: "Se una pianificazione deve essere fatta per individuare potenziali progetti per aumentare la produzione di energia pulita, è necessario che ci sia una strategia globale che valuti le ubicazioni meno conflittuali, meno dannose dal punto di vista naturalistico e paesaggistico e che al contempo individui le aree da preservare, nelle quali i potenziamenti non possono avvenire, in modo che rimangano libere da infrastrutture per la produzione di energia". In assenza di una pianificazione, avvertono Durisch e Bourgoin, "si rischia che nascano progetti puntuali che rispondono più alle contingenze delle singole aziende che agli interessi collettivi, che includono non solo la sicurezza dell’approvvigionamento ma anche la tutela del paesaggio e della diversità biologica". La pianificazione "dovrebbe considerare anche i potenziali di produzione di energia in Ticino che non necessitano di grandi impianti, come il fotovoltaico o il termosolare per il quale esiste nel nostro cantone anche un potenziale di sfruttamento invernale".

Al Consiglio di Stato i due deputati chiedono pertanto se condivida "la necessità di una strategia cantonale per il potenziamento della produzione di energia pulita" e se la stia già sviluppando. Se non è in cantiere, "in che tempi si pensa di iniziare?".

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