Approvata un’iniziativa parlamentare che modifica il codice penale dato che le protezioni legali attuali non sono sufficienti a proteggere le vittime
Il Consiglio nazionale vuole introdurre un nuovo reato di cyberbullismo nel codice penale. Con 154 voti contro 36 e 3 astensioni ha pertanto dato seguito a un’iniziativa parlamentare in tal senso di Gabriela Suter (Ps). Con il termine cyberbullismo (o "cybermobbing") si intendono molestie, diffamazioni e offese di altre persone attraverso i media digitali commesso in modo sistematico. La maggioranza ha ritenuto che la problematica assume sempre più importanza e le protezioni legali attualmente a disposizione non sono sufficienti per tutelare concretamente le vittime.
In effetti il cybermobbing rappresenta per sua natura una combinazione di comportamenti e di atti che attentano all’integrità della vittima. Le infrazioni penali in vigore sono invece concepite per atti unici.
L’atto parlamentare passa agli Stati.