Svizzera

Il Parlamento vuole il reato di cyberbullismo nel codice penale

Accolta agli Stati un'iniziativa parlamentare in tal senso: la parola passa ora alla commissione competente per l'elaborazione del progetto di legge

Per le Camere il cyberbullismo dev’essere un reato specifico
(Ti-Press)
21 dicembre 2023
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Il Parlamento vuole introdurre un nuovo reato di cyberbullismo nel codice penale. Con 28 voti contro 13 il Consiglio degli Stati ha dato oggi seguito a un'iniziativa parlamentare della consigliera socialista Gabriela Suter. Visto che il Nazionale si era pure espresso a favore, la sua competente commissione può ora elaborare un progetto in tal senso.

Con il termine cyberbullismo (o "cybermobbing") si intendono molestie, diffamazioni e offese di altre persone attraverso i media digitali commesse in modo sistematico. Il "senatore" Daniel Jositsch del Ps ha dichiarato come la problematica assuma sempre più importanza e le protezioni legali attualmente a disposizione non sono sufficienti per tutelare concretamente le vittime. L'Austria ha già definito il cyberbullismo come un reato nel suo codice penale.

Anche Heidi Z'Graggen, del Centro, ha sottolineato che il cyberbullismo può assumere molte forme. Le conseguenze sono enormi e possono portare anche al suicidio. I bambini e i giovani sono sottoposti a una forte pressione, ma il livello di sicurezza non è abbastanza elevato, le ha fatto eco Isabelle Chassot, anch'essa del Centro. Occorre quindi legiferare in materia di violenza digitale.

Vana l'opposizione di Plr e Udc

Il Plr e l'Udc e alcuni "senatori" dell'Alleanza del Centro si sono opposti invano al testo. Il centrista Beat Rieder ha sottolineato che il cyberbullismo è già stato affrontato nei dibattiti sulla revisione del diritto penale in materia sessuale. La proposta del Consiglio nazionale di aggiungere un articolo sul cyberbullismo è già stata respinta. Rieder ha anche fatto riferimento al lavoro in corso nella competente commissione del Nazionale sulla questione dello stalking. "Al momento non c'è bisogno di un'altra norma di diritto penale".

Anche il Governo era contrario a dar seguito all'iniziativa parlamentare Suter. In un rapporto pubblicato in ottobre, il Consiglio federale ha ritenuto che il diritto penale offra già una protezione sufficiente alle vittime di molestie, sia che esse avvengano su Internet o nel mondo reale.

Di norma, questo tipo di reato sfugge alla sanzione non per carenze del diritto penale, ma perché la legge è difficile da applicare. Secondo il Governo, un articolo specifico per il cyberbullismo non risolverà il problema.

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