Svizzera

‘I nuovi caccia per l’Esercito vanno acquistati senza indugi’

Lo dice la Commissione della politica di sicurezza degli Stati, che invita a procedere con celerità, senza attendere l’eventuale votazione

Parecchi Paesi lo vogliono
(Keystone)
4 maggio 2022
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L’acquisto di 36 caccia F-35A e del sistema di difesa terra-aria Patriot, è necessario per garantire la sicurezza dello spazio aereo elvetico e della popolazione, specie in un periodo difficile come questo caratterizzato dalla guerra in Ucraina. Ne è convinta la Commissione della politica di sicurezza degli Stati (CPS-S) che ha approvato a larga maggioranza i crediti corrispondenti.

Per quanto riguarda l’acquisto dei jet per 6,1 miliardi (altri 2 miliardi serviranno per il sistema Patriot), il presidente della CPS-S, Werner Salzmann (UDC/BE), ha dichiarato stamane ai media che il Consiglio federale deve firmare quanto prima, ossia entro marzo 2023, il contratto d’acquisto senza attendere un’eventuale votazione sull’iniziativa popolare della sinistra "Stop F-35", il cui termine per la raccolta delle firme è il 1° marzo 2023, che vuole invece impedire questa operazione.

La CPS-S vuole inserire questo termine nel Messaggio 2022 sull’esercito del governo. Anche la ministra della Difesa, Viola Amherd, nonostante la reticenza iniziale, si è detta d’accordo con questa procedura, secondo Salzmann (la Amherd non ha voluto commentare questa affermazione durante un incontro coi media). I caccia attualmente in dotazione (F/A-18 Hornet) giungeranno al termine della loro durata di utilizzo verso il 2030 e devono quindi essere sostituiti.

Non vi è motivo per attendere, ha spiegato il "senatore" bernese, tanto più che il popolo si è già espresso sia a favore dell’acquisto di un nuovo caccia – sul principio ma non sul modello, scelta lasciata al governo, ndr – sia del credito quadro. Salzmann ha fatto notare che un’eventuale votazione sull’iniziativa "Stop F-35" potrebbe tenersi solo nel 2024, ossia troppo tardi: la Svizzera ha bisogno in tempi ragionevoli di nuovi aerei da combattimento al prezzo pattuito. Un eventuale rinvio della firma obbligherebbe il governo a rinegoziare il contratto, probabilmente più caro di quello attuale.

Vi è poi il problema della produzione, prevista in parte in Italia per gli F-35A destinati all’Europa: visto che altri Paesi hanno acquistato lo stesso modello, rischiamo di dover attendere a lungo prima che incominci la realizzazione dei jet destinati alla protezione del nostro Paese, ha sottolineato.

Circa il modello scelto dall’esecutivo, stando alla maggioranza della commissione l’F-35A si è dimostrato l’aviogetto migliore nei test rispetto alla concorrenza, con un rapporto qualità/prezzo anche più vantaggioso. Insomma, il Consiglio federale, alla luce anche della procedura e dei criteri di partenza, non poteva fare un’altra scelta.

L’acquisto dei jet e del sistema Patriot rientra nel messaggio sull’esercito 2022 del Consiglio federale che la Camera dei Cantoni tratterà già durante la sessione estiva del parlamento. Una minoranza di sinistra chiederà in aula di rinviare la firma del contratto finché non si sarà votato sull’iniziativa popolare che intende impedire l’acquisto degli F-35A, prodotti dalla statunitense Lockheed Martin, aerei considerati troppo cari e inutili per semplici missioni di polizia aerea.

Sempre nel corso della riunione, la CPS-S si è detta contraria, rispetto a quanto auspicato dal Consiglio federale, di mandare in pensione entro il 2025 i vecchi F-5 Tiger. La CPS-S vuole mantenere infatti in vita la Patrouille Suisse che si esibisce con questo modello. Si tratta di una questione emotiva, ha dichiarato Salzmann. La Patrouille rappresenta il biglietto da visita dell’armata.

Oltre a queste decisioni, la CPS-S intende consentire all’esecutivo l’acquisto di ulteriori armamenti e dispositivi tecnici per 285 milioni. Secondo Salzmann, si tratta di materiale nel settore informatico per un valore di 110 milioni e dell’acquisto di mortai per un valore di 175 milioni di franchi.

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