Svizzera

WikiLeaks, Ginevra vuole accogliere Assange

'Il fondatore non può essere biasimato per aver denunciato crimini di guerra'. Trump avrebbe voluto graziarlo se avesse scagionato la Russia

(Keystone)
19 febbraio 2020
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Il Cantone di Ginevra potrebbe chiedere alla Confederazione di rilasciare un visto umanitario a Julian Assange. Il 48enne fondatore di WikiLeaks è attualmente detenuto in un carcere di massima sicurezza nel Regno Unito.

Il granconsigliere verde Jean Rossiaud, promotore della richiesta, ha confermato di aver incontrato oggi il consigliere di Stato di Ginevra Mauro Poggia, come annunciato dalla televisione della Svizzera tedesca Srf. Poggia si è detto favorevole.

Rossiaud ha anche presentato una proposta di risoluzione al Gran Consiglio, insieme ad altri deputati, per invitare il governo ginevrino ad agire a Berna. Il testo sarà forse discusso nella prossima seduta parlamentare. "Tutto dipenderà dall'urgenza", ha spiegato.

Sta male

All'incontro con Mauro Poggia era presente il padre di Julian Assange, John Shipto. Rossiaud ha anche incontrato il direttore degli Ospedali universitari di Ginevra (HUG) per discutere la possibilità di ricoverare il fondatore di WikiLeaks, il cui stato di salute è fortemente peggiorato. Lo stesso relatore speciale dell'ONU sulla tortura, Nils Melzer, ha espresso preoccupazione per Assange, che è tenuto in isolamento dall'aprile 2019 e che, secondo quanto riferito, è stato drogato durante i suoi interrogatori.

Gli Stati Uniti chiedono l'estradizione di Assange e hanno presentato 17 capi d'accusa contro di lui. Tuttavia, da quando la Svezia ha archiviato le indagini per stupro contro Assange non sono state mosse accuse, ha detto Rossiaud. "Il fondatore di WikiLeaks non può essere biasimato per aver denunciato crimini di guerra commessi dai militari statunitensi, in particolare in Iraq."

Decide Berna

Se Julian Assange viene estradato negli Stati Uniti rischia l'ergastolo o addirittura la pena di morte. Laurent Paoliello, portavoce di Mauro Poggia, ha comunque precisato che la decisione finale spetta alla Confederazione.

Il ricatto di Trump

Donald Trump aveva offerto la grazia o una via d'uscita ad Assange, indagato negli Stati Uniti, nel caso in cui avesse detto che la Russia non è coinvolta nella divulgazione delle email hackerate al partito democratico nel 2016.

Lo scrive il 'Guardian', citando una dichiarazione fatta alla corte di Westminster dall'avvocato del fondatore di Wikileaks, secondo cui la proposta è arrivata tramite il deputato repubblicano Dana Rohrabacher, che ha fatto visita ad Assange quando era nell'ambasciata ecuadoregna nell'agosto del 2017.

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