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Agenti di custodia, un gruppo di lavoro per condizioni migliori

L'aumento dei detenuti in Ticino si fa sentire. Parliamo anche dell'addio alla politica di Elena Polli a Brusino Arsizio e di pena di morte

23 febbraio 2024
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Gli agenti di custodia ticinesi sono attualmente confrontati con un consistente incremento della popolazione carceraria. Per migliorarne le condizioni di lavoro, un gruppo di lavoro – costituito verso la fine dello scorso dicembre e formato dai rappresentanti del personale, dal direttore Stefano Laffranchini, dalla responsabile al Dipartimento istituzioni della Divisione giustizia Frida Andreotti e dai sindacalisti Lorenzo Jelmini (Ocst) e Raoul Ghisletta (Vpod) – ha valutato e formalizzato in un documento delle proposte a breve e medio termine.

Intanto l’Albania ha accettato di ospitare sul suo territorio due centri dove le autorità italiane nei prossimi cinque anni gestiranno le domande d’asilo di profughi e migranti tratti in salvo nelle acque del Mediterraneo. Il parlamento albanese ha infatti approvato in via definitiva l’intesa con Roma che ‘esternalizza’ le procedure d’asilo. L’accordo è però stato criticato da varie organizzazioni per la difesa dei diritti umani. Dell’idea di ‘esportare’ le procedure d’asilo fuori dai propri confini se ne parla anche in Svizzera, ma finora solo l’Australia è riuscita ad attuarla.

Sulle pagine de laRegione il presidente del Centro Fiorenzo Dadò alimenta il dibattito con il consigliere nazionale socialista Bruno Storni, che affermava nei giorni scorsi che le Officine idroelettriche della Maggia e della Valle di Blenio non hanno sempre dimostrato grande empatia con il territorio. A Storni, Dadò fa presente che l'80% di queste società è in mano alle più importanti aziende elettriche svizzere: è con loro, dunque, che bisognerebbe fare la voce grossa.

A Brusino Arsizio il sindaco Elena Polli lascia la politica dopo soli tre anni come capo dell’esecutivo e non si ricandiderà alle prossime elezioni comunali neanche per il legislativo. A laRegione traccia un bilancio del suo mandato, con un occhio al futuro e all'aggregazione che sembra "inevitabile".

Si è spento il 9 febbraio a 95 anni Robert Badinter, l'ex ministro della Giustizia di François Mitterrand che nel 1981 abolì la pena capitale in Francia. Lo ricordiamo oggi nel commento di Franco Zantonelli mentre, anche in seguito agli attentati terroristici del 2015 alla redazione di Charlie Hebdo e al Bataclan, l'opinione pubblica francese favorevole al patibolo sembra aver ripreso vigore.

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