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‘L’aggregazione prima o poi sarà inevitabile’

A Brusino Arsizio Elena Polli lascia la politica dopo soli tre anni come capo dell’esecutivo. ‘Le condotte assorbiranno i nostri capitali fino al 2026’

Il suo è un addio alla politica attiva
(Ti-Press/archivio)
23 febbraio 2024
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Non capita spesso che dopo un solo mandato il capo dell’esecutivo non si ripresenti. Una posizione che in tanti bramano, ma che può portare un carico di lavoro superiore a quanto si possa credere, anche in un comune di sole 476 persone come Brusino Arsizio. È il caso di Elena Polli: dopo un breve mandato da sindaco ha deciso di non ricandidarsi né per l’esecutivo né per il legislativo.

‘È il momento giusto per smettere’

La sua carriera politica era iniziata nell’aprile 2012 con un buon risultato sia per il Municipio che per il Consiglio comunale dove arrivò prima nel suo partito, il Gruppo popolare brusinese: «Quando mi sono messa in lista per il Municipio non pensavo neanche di poter riuscire a entrare, ma alla fine ho accettato questo ruolo piena di paure per la carica e perché erano tutti uomini. Poi, grazie all’ex segretario comunale che mi supportava, sono riuscita a svolgere il nuovo ruolo». Nel 2016 il suo consenso fu ancora più ampio arrivando a pari merito con l’allora sindaco Gianfranco Poli e superandolo ancora nella lista per il Cc: «Non ho mai avuto l’ambizione di essere a capo dell’esecutivo, quindi ero contenta che continuasse il mio collega di Municipio a ricoprire quel ruolo». Nella successiva tornata elettorale comunale l’apprezzamento della popolazione nei suoi confronti lo si poteva notare con le crocette accostate al suo nome: è risultata essere la prima per il legislativo, ma, soprattutto, ecco il sorpasso decisivo anche per la poltrona da sindaco a discapito di Poli che la possedeva dal 2000: «In quell’occasione, avendolo superato, lo scenario era diverso. Inoltre si celebrava il cinquantesimo anniversario del suffragio femminile in Svizzera e mi hanno convinta ad accettare. Mi era caduto un po’ il mondo addosso, ma grazie all’esperienza in Municipio, al supporto del partito e dell’Ufficio tecnico ho svolto questa mansione con entusiasmo».

Una carriera politica in crescendo che avrebbe potuto anche portare a una certa libidine di potere, ma che invece per Polli può bastare così: «La passione per questo ruolo non mi è passata e ho sempre cercato di dare il massimo, ma sento che è il momento giusto per smettere. In un piccolo paese, dodici anni di politica possono bastare».

‘Abbiamo lottato per riportare l’asilo’

In un Comune con delle entrate fiscali pari a circa un milione e mezzo di franchi all’anno, gli investimenti non possono essere infiniti: «In questi anni stiamo costruendo delle nuove canalizzazioni e il bacino per l’acqua; dunque non abbiamo molta manovra per altri progetti. Dopo quasi un anno di discussioni siamo riusciti a riportare in paese la scuola dell’infanzia: è solo una succursale di Riva San Vitale, ma grazie alla collaborazione con il loro asilo possiamo garantire l’operatività per almeno cinque anni. Avere la scuola porta movimento, quest’anno ci sono tredici bambini, ma l’anno prossimo dovrebbero essere quasi una ventina. Questo è la dimostrazione che a Brusino Arsizio ci sono sempre più bambini». Nei mesi scorsi, con il supporto finanziario del Comune, è stato riaperto il negozio locale, mentre nel futuro prossimo di Brusino Arsizio è prevista l’apertura del Bed and Breakfast a Villa Patria: «Dopo tanti anni finalmente il nostro edificio e lo spazio a lago dovrebbero riaprire nel periodo pasquale». Mentre con uno sguardo sul lungo periodo il nuovo Municipio potrebbe chinarsi, secondo l’attuale sindaco, «sulla ristrutturazione della sala multiuso. Non bisognerà però fare ‘il passo più lungo della gamba’ e rendersi conto che la ristrutturazione delle condotte assorbirà i nostri capitali almeno fino al 2026».

Sempre con un occhio rivolto al futuro c’è anche una possibile aggregazione. Nel processo che ha permesso di costruire l’attuale Mendrisio, con i suoi dieci quartieri, si prevedeva in una terza fase aggregativa anche il coinvolgimento del piccolo comune lacuale ai piedi del monte San Giorgio. Uno scenario che è poi finito nel dimenticatoio. Secondo il parere di Polli, l’aggregazione non è comunque da accantonare: «Abbiamo delle ottime collaborazioni con Riva San Vitale, ma, da come risulta anche nell’ultimo consuntivo, Brusino riesce ancora a stare in piedi da sola. L’aggregazione però prima o poi sarà inevitabile, dovremo solo decidere con chi».

Si prospetta lo status quo in Municipio

Escludendo Polli, a correre per l’esecutivo ci saranno tutti gli attuali municipali. E tra i papabili alla carica di sindaco ci sarà anche il 75enne Gianfranco Poli: «Ammiro il suo coraggio di voler star dentro tutti questi anni – continua Polli –. Sicuramente è stato un ottimo sindaco, ma io non lo farei. Bisogna dare spazio ai giovani». Per quanto riguarda il posto vacante in Municipio, nel suo partito c’è anche il 27enne Andrea Verdaglia, il più giovane in lizza: «Lui è già attivo nella vita di paese e ha buone possibilità di farcela, è bello quando i giovani prendono sul serio questi impegni per la comunità. Chi ha più esperienza deve sostenere chi ne ha di meno e garantire anche a loro la possibilità di esprimersi».

Nel futuro di Polli ci sarà più spazio per i suoi affetti, ma anche per le attività locali: «In questi ultimi anni, anche a causa di un lutto, la mia vita privata è un po’ cambiata. Ora senza questo incarico avrò più tempo da dedicare alla famiglia. Io sono una persona molto attiva, quindi all’inizio sarà dura, ma continuerò ancora per qualche tempo a far parte del gruppo ‘Ul mercaa dal lag’, ma anche qui sono pronta a farmi da parte a favore delle nuove leve».

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