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Il primo Villaggio degli alpinisti rossoblù è Onsernone

Dal rinnovo dei poteri comunali anomalo di Muzzano al nipote di Charles de Gaulle. Spazio però pure a cambiamenti climatici e rapporti intergenerazionali

27 aprile 2024
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È, in primo luogo, un riconoscimento alla cura del proprio territorio, alle tradizioni storico-culturali autentiche a esso da sempre legate e al rispetto del contesto montano nel senso della Convenzione delle Alpi. Stiamo parlando del premio ‘Villaggio degli alpinisti’ (‘Bergsteigerdörfer’), che quest'anno verrà assegnato al Comune di Onsernone. La cerimonia ufficiale è prevista il 4 maggio ad Auressio. È la prima volta che un simile riconoscimento premia una località ticinese.

Per Muzzano, il rinnovo dei poteri comunali è stato decisamente anomalo. I cittadini hanno votato per il Consiglio comunale, mentre il Municipio è stato eletto tacitamente, dopo la rinuncia del Plr. La particolarità risiede però nell’elezione combattuta del sindaco. In febbraio, ci sono state tre candidature: la sindaca uscente Verena Hochstrasser, il vicesindaco uscente Dario Poretti e Sascha Kever (Indipendente). Il 14 aprile, la sindaca ha ricevuto 174 voti, il vicesindaco 136, il candidato indipendente 70. Nessuno dei tre ha raggiunto la maggioranza assoluta richiesta, ossia 191. L’ultimo arrivato si è poi ritirato, ma Poretti ha rilanciato la sfida e il ballottaggio, stavolta a due, si terrà il prossimo 12 maggio.

Il costo globale degli eventi meteorologici estremi attribuiti alla crisi del clima ammonta a circa 135 miliardi di euro. A dirlo sono i risultati dello studio ‘The global costs of extreme weather that are attributable to climate change’, pubblicato sulla rivista ‘Nature’. Il gruppo di ricercatori che lo ha realizzato ha utilizzato una metodologia nota come Attribuzione degli eventi estremi (Extreme event attribution) per esaminare come le emissioni antropogeniche di gas serra influiscano sul verificarsi di specifici eventi meteorologici estremi. Ne riferiamo nell'edizione odierna con un approfondimento dedicato al fenomeno dei cambiamenti climatici.

No, Francesco Guccini, stavolta non c’entra. Ne ‘Il vecchio e il bambino’ citati in prima pagina da Claudio Lo Russo i due ‘interpreti’ non sono i due personaggi narrati dal cantautore modenese. I due in questione sono ‘nostrani’, oltre che protagonisti di tutt'altra vicenda rispetto a quella messa in versi da Guccini. Una vicenda da cui Lo Russo prende spunto per una riflessione ad ampio respiro sulla società del giorno d'oggi.

Nel commento con cui apriamo l'edizione odierna, Franco Zantonelli punta i riflettori su Pierre de Gaulle, il nipote del generale che guidò la Francia nella Seconda guerra mondiale. Stessa famiglia ma visioni contrapposte, con il nonno Charles ricordato pronunciare un duro discorso anti-sovietico in occasione di una visita a Berlino Ovest nel 1961, e il ‘nipote filorusso’ a cercare invece di riavvicinare Europa e Russia.

Buona lettura.

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