Ticino

Riciclaggio di denaro, scoperta una rete con agganci in Ticino

Posti sotto sequestro 9,5 milioni di euro nell'ambito di un'inchiesta per frode fiscale e riciclaggio internazionale

(Depositphotos)
25 maggio 2021
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Passa anche dal Canton Ticino l'attività di un network internazionale di professionisti al servizio d'imprenditori interessati a trasferire capitali in paradisi fiscali offshore. È quanto si legge nell'ordinanza che ha disposto un sequestro d'urgenza di 9,5 milioni di euro eseguito dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano, nell'ambito di un'inchiesta per frode fiscale e riciclaggio internazionale coordinata dal pubblico ministero Paolo Storari della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo lombardo.

Sequestro a carico di un'impresa con sede a Morazzone, in provincia di Varese, a ridosso della frontiera, attiva nel settore della fabbricazione di macchinari per l'industria plastica. Stando all'accusa l'impresa varesina aveva trasferito all'estero parte dei propri ricavi per sottrarli al fisco italiano. Capitali che dopo un primo passaggio a Lugano sarebbero poi stati dirottati verso paradisi fiscali attraverso una società con sede nelle Isole Vergini britanniche.

Il provvedimento di sequestro si inserisce nell'ambito di una più ampia attività d'indagine, diretta ad approfondire la posizione di “consulenti tributari operanti a livello internazionale, che offrono strumenti per realizzare illecite strategie di pianificazione fiscale, in particolare, l'attività investigativa ha permesso di ricondurre a un network internazionale di professionisti alcune società estere, utilizzate da imprese italiane per sovrafatturare costi oppure sottofatturare vendite e poi trasferire profitti dell'evasione fiscale verso paradisi fiscali”.

Nell'ambito dell'indagine sono state eseguite numerose perquisizioni, anche all'estero da parte delle polizie di Londra, Bruxelles e Lugano, con il supporto del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano, sulla base di rogatorie internazionali e di ordini europei d'indagini attivati dalla Procura di Milano. Per ora gli indagati sono due: il presidente e fondatore della società di Morazzone e una professionista del network al servizio degli evasori fiscali. Un elenco destinato ad allungarsi.

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