
Il presidente di GastroTicino Massimo Suter, interpellato dalla ‘Regione’ dopo le comunicazioni giunte dal Consiglio federale in merito alle chiusure per bar e ristoranti, esplode: «Non entro nelle decisioni che si fondano su una evidente crisi sanitaria, va bene. Ma non si mette a posto una crisi sanitaria creando un disastro economico che si somma a un disastro mentale, perché la gente e anche gli esercenti non ne possono più».
La sintesi delle comunicazioni da Berna per Suter è semplice: «Non hanno bloccato un settore economico, gli hanno sparato ai piedi dicendogli che se vuole può ancora camminare sulle mani. Per giunta, sorridendo davanti a stampa e telecamere». A questo punto, «una chiusura sarebbe meno grave e più sopportabile: questa situazione in essere non mette in condizione di lavorare in maniera ottimale e neanche di chiudere, perché si viene indennizzati solo in minima parte. Un’autentica presa in giro». Ne ha anche per gli aiuti, Suter.
Perché a suo avviso nemmeno sarebbero tali: «Il discorso è che con questo miraggio la gente pensa che è tutto risolto, non è vero. Questi aiuti per certi versi è meglio non averli, perché il loro prezzo è talmente subdolo e scritto in piccolo nei contratti che alla fine lo Stato ci prende in giro e dovremmo pure ringraziare».
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