Luganese

Nella Lugano in crescita, Molino Nuovo sfiora i 10’000 abitanti

Presentata la nona edizione di ‘Lugano in cifre’, che per la prima volta censisce gli operatori culturali. Cresce tanto (+7,4%) il commercio al dettaglio.

Veduta di Molino Nuovo
(Ti-Press)
10 aprile 2024
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Che la popolazione di Lugano fosse cresciuta, era noto: a gennaio la Città aveva già pubblicato i dati aggiornati, secondo i quali la popolazione al 31 dicembre scorso era di 68’375 unità, ossia 576 in più di un anno prima. Dati tuttavia parziali. Quelli resi noti oggi sono molti di più e sono quelli contenuti nell’opuscolo ‘Lugano in cifre’, giunto alla sua nona edizione. L’edizione della svolta, vien da dire, perché il Municipio ha deciso di scorporare la pubblicazione in due entità: una cartacea, che ritorna in formato tascabile rispetto all’anno scorso, e una digitale che è più completa.

«Abbiamo deciso di tornare a un formato più contenuto – spiega il capodicastero Consulenza e gestione Tiziano Galeazzi –, da un lato per allinearci alla digitalizzazione, che peraltro in questo settore è avanzata: sono pochi i servizi di statistica degli enti pubblici in Svizzera a pubblicare ancora in cartaceo. Dall’altro lato abbiamo voluto comunque mantenere qualcosa che si potesse dare in mano, ai cittadini ma anche ai turisti. E non solo. Il Servizio di statistica urbana è molto importante per un polo come Lugano, l’ente pubblico oltre al Cantone in Ticino a esserne dotato, perché dà la possibilità di effettuare analisi di vario genere, soprattutto tenendo conto dei dati integrati».

Uno strumento contro le fake news

«È uno strumento che ha assunto un certo valore – aggiunge il responsabile del Servizio –. Siamo partiti da zero crescendo di anno in anno e ora offriamo una vasta gamma di informazioni, alcuni come la presenza dei rifugi erano inediti a livello svizzero, con la possibilità di effettuare analisi interattive secondo parametri flessibili». Per Giorgio Maric l’importanza di dati forniti dalla statistica pubblica «è data dalla credibilità e dalla certezza delle cifre, ma anche dall’indipendenza, dall’imparzialità e dalla diffusione». Proprio la condivisione risulta talmente un concetto chiave, al punto che uno degli obiettivi è nel breve e medio termine stimolare la partecipazione dei cittadini per valorizzare il lavoro sin qui svolto. «Faremo sforzi per promuovere questo strumento, anche nell’ottica di una riflessione sulle priorità. E in questo senso è importante per i municipali, per i consiglieri comunali, ma anche per i giornalisti, per il mondo dell’economia, per le scuole». Proprio dalle scuole il riscontro negli ultimi tempi è in crescita, con diversi studenti che si rivolgono alla Città per un supporto.

Aumentano soprattutto rumeni e spagnoli

Tornando ai dati nudi e crudi. La crescita globale dello 0,9% registrata l’anno scorso è dovuta esclusivamente al saldo migratorio: gli arrivi (6’091) in città superano le partenze (5’302). «A incoraggiare è soprattutto la struttura della migrazione – osserva Maric –: arrivano giovani in formazione e persone appartenenti alla fascia più attiva della popolazione, fra i 30 e i 50 anni». Ampiamente negativo, come da molti anni, il saldo naturale: i decessi (704) sono più delle nascite (452). Ciononostante, sono in aumento gli allievi delle scuole dell’infanzia. Più o meno invariata la quota di popolazione svizzera rispetto a quella straniera, siamo attorno al 60 e al 40% rispettivamente. Al primo posto fra quest’ultimi, saldamenti gli italiani (il 24,6%, in crescita del 2,6%). Sopra l’1% anche portoghesi (-2%), tedeschi (+1%) e ucraini (+2,5%). Gli aumenti maggiori riguardano comunque cittadini rumeni e spagnoli, poche centinaia in totale, che registrano in entrambi i casi un +5,3%. Lugano si conferma una città dalla forte vocazione di apertura, ospitando 140 diverse nazionalità.

Volgendo lo sguardo ai quartieri, si nota un’impennata di abitanti a Molino Nuovo (+3,4%), che non solo sfiora i 10’000 abitanti ma distanzia Pregassona dalla quale un paio d’anni fa aveva rischiato di essere superato. In generale il trend che era stato osservato circa un lustro fa, ossia dello spostamento verso i quartieri collinari e di montagna, sembrerebbe essersi invertito e a guadagnare abitanti sono ora i quartieri del centro, più popolosi. «E proprio il Centro in realtà ha visto un aumento di abitanti (+2,2%, ndr), quando c’è il luogo comune che si sta spopolando. I dati servono anche a questo, a smontare i pregiudizi», l’aggiunta del municipale.

Trading di materie prime in salita

Come sempre, l’opuscolo contiene i capitoli più disparati: dall’economia alla socialità, dalla cultura all’ambiente, alla sicurezza. E i dati sull’economia sono particolarmente positivi. «Incoraggia il dinamismo delle attività economiche, in particolare del terziario (136 in più nel 2023 rispetto al 2022, ndr)» osserva Maric. A colpire è in particolare la forte tendenza al rialzo del commercio al dettaglio (+7,4%), in un periodo nel quale ad esempio a Bellinzona si registrano diverse chiusure. «A Lugano questo problema si è palesato prima – valuta il responsabile – ed è stato affrontato con una strategia a 360° che sembrerebbe aver dato i suoi frutti». Più timida (+1,2%) la crescita per quanto riguarda un settore storicamente importante per Lugano, la finanza. «Però stanno arrivando diverse micro aziende legate al settore del trading di materie prime – precisa Galeazzi –, che sono micro dal punto di vista dei dipendenti, ma macro dal profilo del gettito e questo è importante». In aumento poi sia il reddito imponibile sia la sostanza imponibile, quest’ultima in particolare è notevole. «Ci si può immaginare che la gente abbia speso meno durante il Covid e quindi i risparmi siano cresciuti».

Boom di Lac e Masi

Dal profilo della socialità è da segnalare un aumento dei disoccupati (+5,4%) che si accompagna a una contenuta crescita delle persone in assistenza (da 1’615 a 1’641). Tra le novità, il fatto che per la prima volta siano stati censiti i cosiddetti operatori culturali. «Ne emerge una realtà in crescita e in fermento» spiega il capodicastero. Le attività legate alla cultura sono complessivamente aumentate del 3,6% e a essere in salute sono soprattutto quelle correlate al cinema (+8%), a pubblicità e fotografia (+7,1%) e all’arte (+6,3%). Grandi risultati per quanto riguarda gli spettatori del Lac (92’000, +17,9%) e i visitatori del Masi (oltre 7’000 in più, fra Lac e Palazzo Reali). In chiaroscuro le cifre relative ai lidi (tengono il Lido di Lugano e il San Domenico, mentre sono andati male Riva Caccia e piscina di Carona). Ottimo (+24,4%) il riscontro di utenti alla Resega.

Numerose infine le cifre anche su mobilità e ambiente, che contengono alcuni dati positivi. «C’è stato un forte aumento degli abbonamenti degli autobus – sottolinea Galeazzi –, come anche un importante crescita dell’energia rinnovabile e una diminuzione del consumo d’energia totale. Bisogna vedere se sono oscillazioni o trend. Stesso discorso per i rifiuti: al quinto anno dall’introduzione del sacco rosso, aumenta il riciclaggio e diminuiscono i rifiuti».

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