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Primario urologia all’Eoc indagato in Italia: ‘Nessun abuso’

Il governo non ravvisa scorrettezze nell’assunzione dello specialista italiano. ‘Nomina giustificata anche dal profilo della priorità indigena’

‘Ogni autorità di nomina gode di un vasto potere di apprezzamento’
(Ti-Press)
11 luglio 2022
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"L’Eoc e l’Usi si fan beffe di Prima i Nostri?". "Medico e primario e professore Usi indagato per omicidio colposo in Italia: chi sapeva e ha taciuto?". Sono le due domande in capo ad altrettante interrogazioni della granconsigliera Lara Filippini (Udc) e confirmatari, la prima presentata il 25 novembre 2020, la seconda il 31 marzo 2021. Ebbene, nelle sue risposte, il Consiglio di Stato chiarisce e giudica infondati entrambi i quesiti: "Ogni autorità di nomina gode di un vasto potere di apprezzamento, di cui non si ravvisa in ogni caso un abuso o un eccesso nella scelta in concreto contestata. Le motivazioni addotte permettono di ritenere la nomina giustificata anche nell’ottica del principio della priorità indigena, valido a parità di requisiti e qualifiche". E ancora: "La notifica successiva di un avviso di garanzia in relazione a una presunta negligenza nell’ambito di un intervento operatorio non può d’altro canto consentire al governo di richiedere alle autorità di nomina una revisione della loro decisione".

Più qualificato l’esperto italiano

Due sono, in estrema sintesi, le obiezioni sollevate dalla parlamentare nei due atti pubblici. La prima, quella per cui si sarebbe preferito il dottor Gallina, italiano, al candidato svizzero, Seiler-Blarer nel bando di concorso indetto il 29 gennaio 2020; la seconda che sarebbe stata sottaciuta la notizia dell’avviso di garanzia per l’ipotesi di reato di omicidio colposo spiccato dalla Procura di Milano nei confronti dello specialista e di "altri componenti dell’équipe chirurgica per un intervento alla prostata terminato con il decesso del paziente nel 2016" come ha scritto nel marzo scorso l’autrice dell’interrogazione ricordando di avere ottenuto l’informazione tramite una lettera anonima recapitatale presso i Servizi del Gran Consiglio. Nelle due risposte il governo informa intanto che il Consiglio di Stato e i suoi servizi amministrativi non partecipano alle procedure di selezione e che essa viene demandata in prima istanza a una commissione paritetica di valutazione, comprendente medici dirigenti interni ai due enti parapubblici (Cda dell’Eoc e Consiglio dell’Usi per quanto attiene alla candidatura a professore ordinario di urologia alla facoltà di scienze biomediche, ndr). Il governo evidenzia inoltre che il dottor Gallina rispondeva meglio rispetto al candidato svizzero al bando di concorso e che pertanto "ritiene che la scelta operata da Eoc e Usi non sia in contrasto con quanto previsto dalle norme legislative citate poiché premessa essenziale per la loro applicabilità sono la ‘parità di requisiti e qualifiche’ e la salvaguardia degli ‘obiettivi aziendali’. Per quanto riguarda la domanda volta a sapere se "il dr. Gallina, in uno dei suoi colloqui con la commissione (rispettivamente con la sua documentazione per il concorso) ha mai accennato o ammesso in maniera trasparente di avere questo carico pendente", la risposta del governo è la seguente: "Al momento della sua partecipazione al concorso e della sua audizione con la commissione di valutazione, il candidato ignorava l’esistenza di un avviso di garanzia a suo carico e nemmeno ipotizzava di riceverne. Il documento della Procura di Milano, citato nell’interrogazione, è datato 5 ottobre 2020 e figura notificato solo il 31 dicembre 2020. Riguarda peraltro un intervento operatorio a cui l’interessato avrebbe partecipato quale secondo operatore, ovvero come chirurgo in assistenza nell’intervento in questione". Ancora il governo: "(...) l’apertura di un procedimento penale per un presunto errore medico e conseguente ipotesi di reato colposo contro l’integrità fisica non giustifica l’adozione di provvedimenti disciplinari in via cautelare (...)".

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