Svizzera

La legge sul CO2 (riveduta e corretta) pronta per le Camere

La revisione della legge mette l’accento sugli edifici e la mobilità e rafforza l’approvvigionamento energetico svizzero

(Keystone)
16 settembre 2022
|

La riveduta legge sul Co2, elaborata dopo la bocciatura popolare del precedente progetto il 13 giugno dello scorso anno, è pronta per i dibattiti parlamentari. Il nuovo progetto mantiene gli strumenti che si sono affermati quali la tassa sul Co2, ma rinuncia all’introduzione di ulteriori balzelli, puntando invece su incentivi efficaci integrati con promozioni e investimenti mirati.

Il nuovo progetto ha sempre come obiettivo il dimezzamento, entro il 2030, dei gas serra emessi dalla Svizzera rispetto al 1990. Due terzi della riduzione saranno realizzati in Svizzera, mentre il terzo rimanente sarà ottenuto con progetti all’estero.

Per riuscirci sono previsti investimenti tra il 2025 e il 2030 per complessivi 4,1 miliardi di franchi. "È poco in confronto agli 8 miliardi che spendiamo ogni anno all’estero per rifornirci di gas e petrolio", ha sottolineato la consigliera federale Simonetta Sommaruga in conferenza stampa.

Nessuno sarà comunque costretto a vivere senza combustibili fossili. La Legge sul Co2 crea però le condizioni necessarie alla popolazione "per vivere ogni giorno nel rispetto dell’ambiente. Scaldare senza petrolio o gas deve essere alla portata di chiunque desideri farlo", ha sostenuto la responsabile del dipartimento dell’ambiente (Datec). "Chi vuole passare all’auto elettrica deve poter contare sull’infrastruttura necessarie e chi si sposta con i mezzi pubblici deve poter prendere un bus elettrico invece che diesel", ha aggiunto Sommaruga.

Come detto, il nuovo disegno non prevede tasse nuove o più elevate. "La popolazione non deve avere l’impressione di essere sanzionata", ha sostenuto la consigliera federale.

Il progetto mette insomma l’accento sugli edifici e sulla mobilità, due settori centrali per la protezione del clima. Al contempo, rafforza l’approvvigionamento energetico della Svizzera contribuendo alla riduzione del consumo di petrolio e di gas naturale come pure della dipendenza dalle forniture dall’estero. La guerra in Ucraina, ha mostrato quanto la Svizzera sia vulnerabile, ha detto Sommaruga.

Per il risanamento degli edifici 2,8 miliardi

La revisione consente in particolare alla Confederazione di mettere a disposizione, tra il 2025 e il 2030, 2,8 miliardi di franchi per l’adozione di misure di protezione del clima nel settore degli edifici. È previsto anche di sostenere il potenziamento delle reti di teleriscaldamento.

Inoltre saranno stanziati 800 milioni di franchi per potenziare le infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici, sostituire le flotte di autobus del traffico locale e regionale con automezzi a propulsione elettrica e per i collegamenti ferrovieri internazionali.

Fondi per sostituzione impianti riscaldamento

L’aliquota di 120 franchi per tonnellata di anidride carbonica della tassa sul Co2 applicata ai combustibili fossili, quali l’olio da riscaldamento e il gas, rimane invece invariata. Circa la metà – e oggi un terzo – dei proventi potrà essere investita in misure di protezione del clima (adeguamento temporaneo fino al 2030 della destinazione parzialmente vincolata), ha spiegato Sommaruga.

L’altra metà sarà ridistribuita alla popolazione e all’economia. I fondi confluiranno come finora nel Programma Edifici, nel fondo per le tecnologie e nella promozione della geotermia. Il Programma Edifici consentirà di sostenere i proprietari di case nell’acquisizione di impianti di riscaldamento non alimentati con vettori fossili, come le pompe di calore, o nell’isolamento degli immobili. Anche le installazioni di biogas potranno essere sostenute.

Veicoli più efficienti e stazioni di ricarica

A seguito della revisione, gli importatori di autoveicoli dovranno concentrarsi su vetture più efficienti. I "valori obiettivo" del Co2 per i veicoli saranno ulteriormente abbassati, analogamente alle disposizioni dell’Unione europea. Gli importatori che non colgono gli obiettivi saranno soggetti a una sanzione. In tal modo, saranno incentivati a vendere veicoli meno inquinanti.

Sarà anche incentivata la creazione di stazioni di ricarica per auto elettriche. Alla domanda di un giornalista sul perché la legge non preveda a lungo termine il divieto delle auto a combustione, Sommaruga ha risposto ricordando come questa legge copre il periodo tra il 2025 e il 2030.

Per quanto concerne i trasporti pubblici, sarà abrogato il privilegio fiscale per gli autobus diesel. Le maggiori entrate che ne deriveranno saranno investite in autobus a propulsione elettrica o a idrogeno del traffico locale e regionale. Inoltre, la Confederazione potrà promuovere il traffico passeggeri transfrontaliero su rotaia, compresi i treni notturni.

Traffico merci e trasporto aereo

Nel traffico merci, gli autocarri a propulsione elettrica o a idrogeno saranno esentati dalla tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (Ttpcp) fino al 2030. In tal modo, i gestori di imprese di trasporto saranno incentivati a passare in misura più massiccia a veicoli alternativi rispettosi del clima.

Nel settore del trasporto aereo, la revisione della legge sul Co2 obbligherà i fornitori di carburanti per l’aviazione ad aggiungere carburanti rinnovabili al cherosene rifornito in Svizzera, in linea con le disposizioni dell’Unione europea.

Nel contempo, la Confederazione potrà sostenere finanziariamente le ditte innovative che realizzano impianti pilota per la produzione di carburanti sintetici rinnovabili destinati all’aviazione. Il Consiglio federale intende in questo modo rafforzare la ricerca e l’innovazione nel nostro Paese.

Importatori di carburanti

Per quanto riguarda gli importatori di benzina e diesel, essi dovranno continuare a compensare parte delle emissioni di Co2 generate da questi carburanti con misure climatiche. Questa quota potrà essere aumentata al 90% e comprendere anche progetti di protezione del clima realizzati all’estero. Con la conclusione di diversi accordi bilaterali, la Svizzera ha istituito le relative premesse.

Il supplemento massimo che gli importatori di carburante potranno far pagare alla pompa rimarrà invariato a 5 centesimi per litro di benzina e diesel. Gli importatori dovranno ridurre direttamente le emissioni di Co2 dei combustibili del 5-10%, mettendo sul mercato combustibili rinnovabili. Questa disposizione sostituirà lo sgravio temporaneo dell’imposta sugli oli minerali.

Imprese: esenzione della tassa sul Co2

La revisione della legge sul Co2 consentirà inoltre di esentare dalla tassa sul Co2 le imprese che, in contropartita, si impegneranno a ridurre le loro emissioni derivanti dalla combustione di olio da riscaldamento e gas e dimostreranno di riuscire ad annullarle sul lungo termine.

Oggi, la possibilità di esenzione è limitata a singoli settori. Come finora, le imprese che generano emissioni elevate di Co2 saranno liberate dal pagamento della tassa sul Co2. Queste imprese partecipano per contro al sistema di scambio di quote di emissione (Ssqe), che dal 2020 è collegato a quello europeo

La nuove legge obbliga infine le autorità di vigilanza a presentare un rendiconto sui rischi derivanti dai cambiamenti climatici, quali il maltempo più frequente o i periodi di siccità. L’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) dovrà informare sui rischi per gli istituti finanziari svizzeri.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE