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Nuova legge sul CO2 in consultazione senza ulteriori tasse

Dopo il no al voto del 13 giugno si cerca di ribilanciare la proposta con meno tasse e più incentivi

Protesta contro il riscaldamento globale (Keystone)
17 dicembre 2021
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Dopo il “no” popolare alle urne del 13 giugno scorso, il Consiglio federale ha inviato oggi in consultazione fino al 4 aprile una revisione della legge sul CO2. Il nuovo progetto mantiene gli strumenti che si sono affermati quali la tassa sul CO2, ma rinuncia all’introduzione di ulteriori balzelli, come quello sui biglietti aerei, puntando invece su incentivi efficaci integrati con promozioni e investimenti mirati.

Il nuovo progetto di legge, riveduto, sul CO2 ha sempre come obiettivo il dimezzamento, entro il 2030, dei gas serra emessi dalla Svizzera rispetto al 1990. Ma viene posto in particolare l’accento su misure che permetteranno ai cittadini di ridurre le emissioni di anidride carbonica generate dalle attività quotidiane.

“La popolazione deve poter vivere nel rispetto del clima. È questo il punto cruciale della nuova legge. Non deve avere l’impressione di essere sanzionata”, ha spiegato la consigliera federale Simonetta Sommaruga davanti ai media. Il progetto si riallaccia alla proroga, fino al 2024, approvata dal Parlamento della legge sul CO2 vigente e include le misure per il periodo dal 2025 al 2030.

2,9 miliardi per risanamento edifici

La revisione consente alla Confederazione di mettere a disposizione, spalmati su cinque anni, 2,9 miliardi di franchi per il risanamento degli edifici e il passaggio a impianti di riscaldamento clima-compatibili.

Inoltre saranno stanziati fondi annuali per potenziare le infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici, sostituire le flotte di autobus del traffico locale e regionale con automezzi a propulsione elettrica o per la copertura dei rischi legati al potenziamento delle reti di teleriscaldamento. Il progetto mette in particolare l’accento sugli edifici e sulla mobilità, due settori centrali per la protezione del clima.


Si cerca una nuova intesa sulla Legge CO2 (Keystone)

Fondi per sostituzione impianti riscaldamento

Il finanziamento proviene dalla tassa sul CO2 - applicata ai combustibili fossili, quali l’olio da riscaldamento e il gas - già esistente. Quest’ultima è mantenuta a 120 franchi per tonnellata di anidride carbonica. Circa la metà dei proventi potrà essere investita in misure di protezione del clima (con un adeguamento temporaneo fino al 2030 della destinazione parzialmente vincolata), ha precisato Sommaruga.

L’altra metà sarà ridistribuita alla popolazione e all’economia. I fondi confluiranno come finora nel Programma Edifici, nel fondo per le tecnologie e nella promozione della geotermia. Il Programma Edifici consentirà di sostenere i proprietari di case nell’acquisizione di impianti di riscaldamento non alimentati con vettori fossili, come le pompe di calore, o nell’isolamento degli edifici.

Fino al 2030 saranno disponibili altri 40 milioni di franchi l’anno per la sostituzione di vecchi impianti a olio da riscaldamento o a gas con sistemi a energie rinnovabili. Il fondo per le tecnologie continuerà a sostenere con fideiussioni l’accesso di ditte innovative svizzere a capitali terzi. Inoltre, coprirà i rischi associati al potenziamento delle reti di teleriscaldamento e sosterrà i Comuni nell’elaborazione delle pianificazioni energetiche regionali.

Veicoli più efficienti e stazioni di ricarica

A seguito della revisione, gli importatori di autoveicoli dovranno importare vetture più efficienti. I “valori obiettivo” del CO2 per i veicoli saranno ulteriormente abbassati, analogamente alle disposizioni dell’Unione europea. Gli importatori che non coglieranno gli obiettivi saranno soggetti a una sanzione. In tal modo, saranno incentivati a vendere veicoli meno inquinanti. I proventi delle sanzioni verranno utilizzati per promuovere le stazioni di ricarica delle automobili elettriche.

Nel complesso, circa 210 milioni confluiranno nel potenziamento dell’infrastruttura di ricarica in Svizzera. Per quanto concerne i trasporti pubblici, sarà abrogato il privilegio fiscale per gli autobus diesel. Le maggiori entrate che ne deriveranno, pari a circa 90 milioni di franchi per il periodo 2025-2030, saranno investite in autobus a propulsione elettrica o a idrogeno del traffico locale e regionale. Inoltre, fino al 2030 la Confederazione potrà promuovere con un importo massimo di 30 milioni di franchi l’anno il traffico passeggeri transfrontaliero su rotaia, compresi i treni notturni.

Traffico merci e trasporto aereo

Nel traffico merci, gli autocarri a propulsione elettrica o a idrogeno saranno esentati dalla tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (Ttpcp) fino al 2030. In tal modo, i gestori di imprese di trasporto verranno incentivati a passare in misura più massiccia a veicoli alternativi rispettosi del clima.

Nel settore del trasporto aereo, la revisione della legge sul CO2 obbligherà i fornitori di carburanti per l’aviazione ad aggiungere carburanti rinnovabili al cherosene rifornito in Svizzera, in linea con le disposizioni dell’Unione europea. Come detto, non sono più previste tasse sui biglietti aerei.

Nel contempo, la Confederazione potrà sostenere finanziariamente le ditte innovative che realizzeranno impianti pilota per la produzione di carburanti sintetici rinnovabili destinati all’aviazione. A tal fine sono previsti 25-30 milioni di franchi l’anno. Il Consiglio federale intende in questo modo rafforzare la ricerca e l’innovazione nel nostro Paese, ha sottolineato ancora Sommaruga.

Importatori di carburanti

Per quanto riguarda gli importatori di benzina e diesel, essi dovranno continuare a compensare parte delle emissioni di CO2 generate da questi carburanti con misure climatiche. Questa quota potrà essere aumentata al 90% e comprendere anche progetti di protezione del clima realizzati all’estero. Con la conclusione di diversi accordi bilaterali, la Svizzera ha creato le relative premesse, ha spiegato la ministra dell’ambiente.

Il supplemento massimo che gli importatori di carburante potranno far pagare alla pompa rimarrà invariato a 5 centesimi per litro di benzina e diesel. Gli importatori dovranno ridurre direttamente le emissioni di CO2 dei combustibili del 5-10%, mettendo sul mercato combustibili rinnovabili. Questa disposizione sostituirà lo sgravio temporaneo dell’imposta sugli oli minerali.

Imprese: esenzione della tassa sul CO2

La revisione della legge sul CO2 consentirà inoltre di esentare dalla tassa sul CO2 le imprese che, in contropartita, si impegneranno a ridurre le loro emissioni derivanti dalla combustione di olio da riscaldamento e gas e dimostreranno di riuscire ad annullarle sul lungo termine.

Oggi, la possibilità di esenzione è limitata a singoli settori. Come finora, le imprese che generano emissioni elevate di CO2 saranno esentate dal pagamento della tassa sul CO2. Queste imprese partecipano per contro al sistema di scambio di quote di emissione (Ssqe), che dal 2020 è collegato a quello europeo.

Dimezzare le emissioni entro il 2030

Secondo il Consiglio federale, il progetto di revisione, associato al progresso tecnologico e alla dinamica dei vari settori, consentirà alla Svizzera di dimezzare le proprie emissioni entro il 2030. Due terzi della riduzione saranno realizzati in Svizzera, mentre il terzo rimanente sarà ottenuto con progetti di protezione del clima realizzati all’estero.

La procedura di consultazione durerà - come indicato - fino al 4 aprile 2022. Oltre alla legge sul CO2 verranno adeguate anche le leggi sull’energia, sull’imposizione degli oli minerali, sulla protezione dell’ambiente, sulla navigazione aerea e sulla tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni.

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