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Scure sui dipendenti Südpack di Bioggio: in 42 a casa

Graziata solo una minoranza degli esuberi annunciati a novembre. Su laRegione oggi ancora la questione targhe, il fisco e i manganelli di Pisa

29 febbraio 2024
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Sono 42 i dipendenti della Südpack di Bioggio, circa un terzo del totale, che resteranno senza lavoro tra fine febbraio e fine marzo. La scure dei tagli grazierà solo una minoranza della cinquantina di possibili esuberi che erano stati dichiarati a inizio novembre dall’azienda tedesca, aprendo il periodo delle consultazioni con il personale e con i sindacati.

Non si spegne il motore della diatriba sull’imposta di circolazione, il cui nuovo calcolo basato sulle emissioni di CO2 è stato approvato dal popolo nell’autunno del 2022: a non convincere i centristi, autori dell’iniziativa, è la formula relativa all’imposta 2024, che avrebbe portato a diversi aumenti che cozzerebbero con, invece, un gettito previsto che nelle intenzioni rimane stabile a circa 80 milioni di franchi. E scatta l’interpellanza al Consiglio di Stato.

E sempre in materia di politica cantonale tiene ancora banco la questione fiscale: se domenica 9 giugno i ticinesi bocceranno nell'urna la riforma approvata in dicembre dal Gran Consiglio, il Ps e i Verdi con un’iniziativa parlamentare riproporranno gli alleggerimenti che i due partiti ribadiscono di non contestare della revisione della Legge tributaria. Vale a dire gli sgravi riguardanti l’imposizione delle prestazioni in capitale della previdenza e quella in materia di successioni e donazioni.

Poi c'è lo sciopero odierno degli statali. Nel suo commento Claudio Lo Russo analizza la presa di posizione del presidente del Plr: “Non sembra entrare in linea di conto l’eventualità, evidentemente non ancora palesatasi ai vertici del Pl(r) del terzo millennio, che un dipendente statale, proprio perché tiene alla qualità del servizio pubblico e considera urgente richiamare il proprio datore di lavoro alle sue responsabilità in tal senso, decida in piena coscienza di scioperare”.

Le manganellate agli studenti che, a Pisa, protestavano a favore della causa palestinese hanno riaperto in Italia il dibattito sulla violenza delle forze dell’ordine. Ma già a partire dal G8, la politica sembra essere incline a perdonare tutto: e, come scrive Roberto Scarcella nel suo commento odierno, ciò di cui bisognerebbe realmente preoccuparsi sono le connivenze tra politica (di ogni colore) e le tante anime nere delle forze dell’ordine, “smettendola di indignarsi lì per lì per poi perdonare tutto a tutti, facendola iniziare a manganelli e finire a tarallucci e vino”.

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