Estero

‘Rischio di un incidente nucleare a Zaporizhzia’

La denuncia del capo di Rosatom. L’Onu: i missili hanno sfiorato i reattori. L’Oms: milioni di persone rischiano la morte nell’inverno ucraino.

La più grande centrale nucleare d’Europa
(Keystone)
21 novembre 2022
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Roma – Il Generale Inverno, in un Paese con le reti energetiche e sanitarie al collasso, "mette a rischio la vita di milioni di persone". L’allarme è stato lanciato dall’Oms, al termine di un’altra giornata ad alta tensione intorno alla centrale di Zaporizhzhia. I raid degli ultimi due giorni hanno quasi sfiorato i reattori, ha avvertito l’Aiea, annunciando una visita all’impianto per verificare i danni. Mentre le parti in conflitto, ancora una volta, si sono accusate a vicenda di voler provocare un incidente nucleare. Più concilianti, invece, i messaggi del Cremlino su Zelensky: il nostro obiettivo, ha assicurato Dmitry Peskov, non è un cambio di regime a Kiev.

I nuovi attacchi nell’area della più grande centrale d’Europa, i primi dopo due mesi, non hanno ancora provocato il disastro tanto temuto, ma ormai ci si affida al caso. "Anche se non c’è stato un impatto diretto sui principali sistemi di sicurezza dell’impianto, le bombe si sono avvicinate pericolosamente. Stiamo parlando di metri, non di chilometri", ha avvertito il direttore generale dell’agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Grossi. Che dopo una serie di consultazioni con i leader mondiali, ha deciso di inviare un team sul posto.

Botta e risposta tra Mosca e Kiev/1

Mosca ha accusato Kiev dei raid. Il capo dell’agenzia nazionale per l’energia atomica, Rosatom, ha messo in guardia dal "rischio di un incidente nucleare", affermando che gli ucraini lo avrebbero messo in conto, pur di ottenere un successo militare. Sono i russi che utilizzano una "tattica per interrompere le forniture di energia agli ucraini e per farci morire di freddo", è stata la replica del ministero della difesa ucraino.

E il presidente Volodymyr Zelensky, collegandosi con l’assemblea parlamentare della Nato a Madrid, ha chiesto agli alleati di proteggere gli impianti nucleari dal "sabotaggio russo". I deputati dei Paesi membri, senza entrare nel merito di Zaporizhizhia, hanno di fatto accolto l’appello del leader ucraino. Adottando una risoluzione che qualifica "lo Stato della Russia, con il suo regime attuale", come "terrorista", e invita i governi a continuare a fornire aiuti militari a Kiev.

Botta e risposta tra Mosca e Kiev/2

Quanto agli sviluppi del conflitto sul terreno lo stesso Zelensky (che ha parlato al telefono anche con Emmanuel Macron) ha riferito che "le battaglie più feroci sono in corso della regione di Donetsk", e che l’esercito russo ha "bombardato l’est per 400 volte" in un solo giorno, mentre al sud gli ucraini "stanno mantenendo la difesa". Su questo fronte i raid hanno continuato a investire Kherson con danni alle "infrastrutture civili", provocando un morto e tre feriti, hanno reso noto le autorità locali.

Nel capoluogo dell’oblast, tornato in mano ucraina una decina di giorni fa, la procura di Kiev ha dichiarato di aver scoperto "quattro luoghi di tortura" utilizzati durante l’occupazione russa. All’interno sono stati trovati "manganelli, mazze e un dispositivo per dare scosse elettriche". Mosca invece ha rilanciato le accuse contro i militari ucraini di aver giustiziato dieci soldati che si erano arresi, su cui l’Onu sta indagando. "Troveremo i responsabili e li puniremo", ha assicurato Peskov.

Mosca non mira a un cambio di regime a Kiev

Lo stesso Peskov è apparso invece più sfumato nei toni e vagamente distensivo circa i piani russi per il prossimo futuro. "La Russia vuole raggiungere i suoi obiettivi, e li raggiungerà", ha risposto a Zelensky, che accusava Mosca di puntare ad una finta tregua per riorganizzare le truppe. Ma questi obiettivi "possono essere raggiunti in vari modi e formati", ha precisato il portavoce di Putin, tenendo a puntualizzare che tra essi non c’è un cambio di regime a Kiev. Inoltre, ha aggiunto, non ci sono piani per una seconda chiamata alle armi per i riservisti, dopo la mobilitazione di settembre.

Al momento, quindi, il nemico più pericoloso per gli ucraini è l’inverno. "Il freddo può uccidere", ha avvertito il direttore di Oms Europa Hans Kluge, sottolineando che 10 milioni di persone sono senza elettricità e riscaldamento a temperature che potrebbero scendere fino a -20. Le autorità locali, per prevenire una catastrofe, hanno consigliato ai residenti degli oblast di Kherson e Mykolaiv di trasferirsi in zone in cui le infrastrutture critiche hanno retto meglio all’onda d’urto dei missili russi.

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