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L’ombra di Putin sulla spallata di Salvini al governo Draghi

Un articolo della Stampa illustra i presunti contatti tra il consigliere del leader della Lega per i rapporti internazionali e un funzionario russo

Salvini nega tutto (Keystone)
28 luglio 2022
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Putin dietro la caduta del governo Draghi? Per tutto il giorno il nuovo ‘Russia gate’ agita la politica, già in piena campagna elettorale: nella "bufera" ancora Matteo Salvini e i suoi legami con Mosca, mai del tutto chiariti secondo i suoi avversari. E non bastano le ripetute smentite leghiste - e la presa di distanza del capo dei servizi italiani Franco Gabrielli - a fermare le richieste di spiegazioni dei partiti del centrosinistra, Pd in testa, ma anche, seppur in modo sobrio, Fratelli d’Italia.

A scatenare la polemica un articolo della Stampa che ricostruisce presunti contatti tra il consigliere di Salvini per i rapporti internazionali, Antonio Capuano, e un funzionario dell’ambasciata russa, Oleg Kostyukov. Gli stessi protagonisti - per l’acquisto dei biglietti - dell’affaire del viaggio a Mosca del leader della Lega, che aveva occupato le cronache a maggio per poi non realizzarsi. In questi contatti, secondo il quotidiano di Torino, il diplomatico avrebbe chiesto a Capuano "se i ministri della Lega fossero intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo".

‘Tutto falso’

Solo "fake news", la Lega "sta con l’Occidente e con la democrazia", cerca di chiudere la querelle Salvini annunciando smentite "istituzionali" che arrivano nel giro di mezz’ora: le notizie "circa l’attribuzione all’intelligence nazionale di asserite interlocuzioni" tra il consulente della Lega e il diplomatico russo "per fare cadere Draghi", recita una nota di Gabrielli, "sono prive di ogni fondamento come già riferito al Copasir, in occasione di analoghi articoli, apparsi nei mesi scorsi". Palazzo Chigi non commenta e rimanda alle parole del sottosegretario. Parole che, osserva un ministro, scagionano l’intelligence italiana ma non l’esistenza di report su quelle conversazioni. Mentre qualificate fonti della sicurezza ribadiscono non ci sono elementi né documenti ufficiale o informali che ci sia stata una attività da parte di Salvini con i russi per fare cadere il governo Draghi. La direzione del quotidiano a metà giornata conferma l’esistenza di "documenti visionati", una "sintesi informale del lavoro d’intelligence sulla vicenda, comunicati ai competenti livelli istituzionali".


Putin tirato in ballo anche in Italia (Keystone)

Per legge è il Copasir il "competente livello istituzionale", osserva il presidente Adolfo Urso, dichiarando "piena fiducia nella nostra intelligence. Non penso affatto che possa aver omesso di informare" il Comitato che "si è occupato di questa vicenda in tempi non sospetti ottenendo informazioni e rassicurazioni dall’autorità di governo e dall’intelligence". La dichiarazione di Gabrielli "non lascia adito a dubbi", taglia corto Urso, chiedendo ora di "lasciare fuori" il Copasir dalla "campagna elettorale".

Clima incandescente

La notizia, in effetti, era già comparsa su un altro quotidiano all’inizio di giugno e non aveva suscitato lo stesso vespaio. Ma il clima surriscaldato della campagna elettorale non consente sconti: Enrico Letta parla subito di "legami inquietanti", dice che ne interesserà proprio il Copasir e che preparerà interrogazioni parlamentari. Il leader di Ipf e ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, chiede "spiegazioni" e parla di "allarme massimo" e "attenzione" da prestare alle "influenze russe sulla campagna elettorale". Giuseppe Conte sottolinea: "non ci possiamo permettere opacità in un momento così delicato". Matteo Renzi non interviene direttamente ma il segretario del Copasir di Iv, Ernesto Magorno, annuncia che porterà la questione davanti al Comitato per la sicurezza della Repubblica. Antonio Tajani, coordinatore di Fi, tenta di smorzare i toni e parla di "campagna denigratoria verso il centrodestra" ma gli alleati di Fdi, per voce del capogruppo alla Camera Lollobrigida, vedono comunque come "legittima" la richiesta di verifiche perché "le questioni di carattere internazionale vanno chiarite e approfondite".

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