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A Mendrisio occhi puntati sulle società bucalettere

La lista civica 'Per Mendrisio' sollecita il Municipio sul fenomeno e la strategia messa in atto per contrastarlo. Dimore fittizie, la Città si è già mossa

Capita che l'indirizzo sia fittizio (Ti-Press)
8 giugno 2021
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Di indirizzi fittizi la Città di Mendrisio ne sa già qualcosa. Da un po', infatti, ha messo in campo una 'area operativa' ad hoc proprio per scovare le persone che abitano nel Comune solo sulla carta. Una strategia che ha portato i suoi frutti, come testimonia l'ultimo bilancio della Polizia cittadina. La preoccupazione, però, resta. Oltre alle dimore 'fasulle', da qualche tempo in Ticino si è fatto strada, infatti, anche il fenomeno delle società bucalettere, permeato dalla criminalità organizzata. Per contrastarlo il Cantone ha chiamato a raccolta pure gli enti locali. Nel capoluogo come stanno le cose? A chiederselo è la consigliera comunale della Lista civica 'Per Mendrisio' Antonia Bremer. 

Chiamati in causa i Comuni

Il timore che anche sul territorio locale dietro a certe società possano nascondersi "attività illecite come il riciclaggio, la truffa o la frode fiscale, oltre a essere artefici di fallimenti pilotati per poi riprendere l’attività con altro nome" è reale. Ed è lì che Antonia Bremer attira l'attenzione. Ecco che l'azione di controllo appare cruciale, soprattutto perché, come ricorda la stessa esponente della Lista civica, "l'Ufficio del registro di commercio non richiede documenti giustificativi, ma si basa unicamente su quanto indicato nella notifica di iscrizione". Come dire che "il suo potere di esame è di mero carattere formale". Non a caso nel rispondere, a suo tempo, a Giovanni Merlini, il Consigliere federale aveva reso attenti sul fatto che la verifica sull'apertura di una nuova attività economica spetta "alle autorità competenti a partire dal Ministero pubblico, dalla Divisione delle contribuzioni, dall’Ufficio dell’ispettorato del lavoro, dalla Polizia cantonale, ma anche, e soprattutto, dai Comuni".

Strategie comunali

E sulla azione degli enti locali punta anche il Consiglio di Stato. E qui la memoria va al rapporto del Cantone sulla mozione depositata del Plr nel 2018 e alla ribadita importanza delle realtà comunali proprio "nel contrastare gli abusi nell’ambito delle società bucalettere". Tant'è che in quei giorni, rilancia ancora Antonia Bremer, si dichiarava altresì la volontà di "valorizzare il ruolo dei Comuni e di migliorare la loro collaborazione con le autorità cantonali per mezzo della Piattaforma di dialogo Cantone-Comuni", prospettando, fa presente ancora Bremer, la creazione di un gruppo di lavoro. Dalla seconda metà del 2019, in effetti, è operativa la nuova figura del 'perito contabile' presso l’Ufficio dei fallimenti.

Sul campo, di fatto, c'è chi si è attivato, come nel caso di Mendrisio. "Sono diverse - fa notare la consigliera comunale - le realtà comunali che si sono dotate di un’apposita prassi di controllo per vigilare sull’arrivo di nuove società sul territorio. Operazione che concretizza il margine di manovra a disposizione dei Comuni e che consente di segnalare all’Ufficio del registro di commercio quelle società che, dopo l’espletamento dei dovuti controlli, risultano irreperibili". Una antenna preziosa, quindi, per le autorità superiori.

Sul 'fittizio' centinaia di verifiche a Mendrisio

Se mai servisse una prova, la macchina messa in moto nella Città per portare alla luce le dimore fittizie, ha portato a 306 richieste di inchieste amministrative. Del resto, nel 2020 i controlli sono cresciuti del 400 per cento. Non a caso questo settore è diventato una priorità. Come era stato fatto notare in occasione della presentazione delle statistiche della Polizia della Regione II, in questo ambito più si scava, più il fenomeno viene alla luce. Viene da pensare che anche sul fronte delle società bucalettere c'è molto da far emergere.

E qui si fanno largo gli interrogativi girati da Antonia Bremer all'esecutivo. Innanzitutto, si vuole sapere "quali direttive, raccomandazioni o comunicazioni sono giunte al Municipio da parte delle autorità cantonali per quanto attiene alla lotta contro le società bucalettere". E di conseguenza la consigliera comunale della Lista civica intende sapere se "il Comune si è dotato di un’apposita prassi per vigilare sulla regolarità delle società appena installate". Entrando poi nelle pieghe del problema, "come viene svolto, e da quali uffici - si chiede -, il controllo sulle attività economiche nel territorio comunale?". In particolare, si sollecita ancora, "quali verifiche vengono attuate?". E "quante sono le società iscritte al Registro di commercio e le nuove richieste d’iscrizione che vengono mediamente presentate durante l’anno nel Comune?". E non da ultimo, "le autorità comunali hanno già riscontrato problemi legati all’irreperibilità di determinate società?".

Gli interrogativi, insomma, vanno dritti al punto a fronte di una problematica sulla quale, come si è capito, occorre restare vigili e unire le forze. Non a caso anche a livello federale si sono spese non poche energie per mettere un freno al riciclaggio di denaro, facendo leva su norme e convenzioni (a livello europeo e internazionale) ed entrando a far parte del Gruppo d'azione finanziaria, con l'obiettivo prioritario di salvaguardare la piazza finanziaria.

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