Mendrisio

Decori al rondò: 'Questione di punti di vista'

Il Municipio risponde alla polemica nata attorno agli allestimenti di alcune rotatorie stradali cittadine. E' il caso della scultura alla Tana, spiegata dagli autori

(foto Ti-Press)
10 dicembre 2018
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A Mendrisio ogni rondò ha la sua storia (e le sue ragioni). Gli arredi delle rotatorie fanno discutere? A motivare le scelte operate dai proprietari (Ustra, Cantone e Comune) c'è la volontà di “dare spazio a tradizioni, materiali, prodotti, filiere e artisti della regione”. Quanto agli obiettivi, spiega lo stesso Municipio, sono “molteplici”, a cominciare dalla possibilità di “abbellire il territorio e caratterizzare la Città, suscitare senso di identificazione e appartenenza, lanciare messaggi educativi, culturali, ambientali, promuovere enti-istituti-attività economiche locali, incuriosire il turista”.

In realtà, alcuni allestimenti – tra l'ex osteria del Ponte e il crocevia per Rancate e Ligornetto – hanno attirato, innanzitutto, l'attenzione dei politici locali. A spiazzare (in particolare i Verdi) è stata la fontana scultorea sistemata alla rotonda della Tana. Una soluzione, fa sapere l'autorità, ideata e progettata dallo scultore Gianni Rödenhäuser e da Judith Holstein, architetto. L'effetto? Discutibile secondo Daniela Carrara (Verdi). “Nell'ambito dell'arredo, dell'arte o della decorazione in generale – scrive l'esecutivo –, è noto che nessuna realizzazione raccoglie il consenso unanime; ogni opera si presta a tanti giudizi quanti sono i punti di vista di coloro che ne fruiscono. La prova è che, mentre lei esprime il suo malcontento, altri cittadini apprezzano questa opera”.

Quanto agli autori, il loro intento era quello, putualizzano, di mostrare “due coppie di mani: una di anziano e l'altra di un infante. Dalle mani dell'adulto partono degli zampilli d'acqua in direzione delle mani del bimbo o della bimba. L'insieme è una metafora della vita...”. A far dibattere era stato anche il colore delle mani: bianche quelle grandi, nere quelle minute. La spiegazione? "Il nero, in contrasto al bianco, funge anche da ombra, come già nei dipinti, dove il suo compito è quello di dare profondità alla composizione”, precisano ancora i realizzatori.

Un punto, in ogni caso, è netto: il conto dell'allestimento, conferma il Municipio, è stato pagato dagli autori delle singole proposte. Nel caso della Tana dallo scultore e dell'architetto.

 

 

 

 

 

 

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