Bellinzonese

L'Mps a Bellinzona ci riprova con i Verdi

Riproposta, in vista delle elezioni comunali 2020, la costituziuone di una lista di opposizione. Erika Franc: 'Deciderà l'assemblea il 10 novembre'

Giuseppe Sergi, coordinatore Mps (Ti-Pres)
24 ottobre 2019
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“Carissime/i”. Attacca con un superlativo la lettera che il coordinatore del Movimento per il socialismo Giuseppe Sergi ha inviato oggi ai Verdi di Bellinzona per riproporre, in vista delle elezioni comunali 2020, la costituzione di una “lista delle forze dell’opposizione”. Di quelle forze cioè che “in questo quadriennio si sono opposte alla politica del Municipio di Bellinzona votando contro Preventivi e Consuntivi, criticando la politica ambientale e del territorio, le scelte sull'Officina, e su altri numerosi aspetti”, ultimo in ordine di tempo la petizione sulle rendite pensionistiche dei dipendenti comunali cassata lunedì sera con un’azione collettiva di accerchiamento organizzata in gran segreto dai partiti rappresentati in Municipio. “Come ricorderete – evidenzia Sergi – si tratta della stessa proposta che l'Mps aveva fatto in occasione delle elezioni comunali 2017 e che all'ultimo momento non si era concretizzata”, essendo i Verdi saliti sul carro della Sinistra unita e patrocinando l'azione politica del sindaco Mario Branda. Ora l’Mps intende riproporre l’esperienza della lista Mps-Pop-Indipendenti per il Municipio e per il Consiglio comunale: “Prima di rendere tuttavia definitiva la nostra scelta, abbiamo fatto un’ampia riflessione sulla legislatura che si sta per concludere e sul modo in cui le diverse forze politiche l’hanno affrontata. È emersa una constatazione evidente: che in Cc l’opposizione è stata rappresentata dalla nostra lista e anche, quasi sempre in sintonia, dalla lista dei Verdi. Un’opposizione che si è sviluppata al di là delle istituzioni: citeremo, a titolo di esempio, la battaglia che abbiamo fatto assieme a sostegno dell’Officina e che avrà sicuramente un prolungamento vista la logica nella quale si muovono i progetti per quel sedime una volta smantellata l’Officina”. L’Mps ha quindi concluso che “il nostro bilancio del comportamento dell’esecutivo (sempre compatto), e che ha potuto contare sull’apporto (pure compatto) dei partiti che lo compongono, non può essere diverso dal vostro: un giudizio assai negativo dal punto di vista sociale e ambientale”. Da qui l’invito – tuttavia non esteso al Partito comunista, visto che il suo rappresentante in Cc, ci spiega Sergi, «fa parte dell'Unità di sinistra e mai è pubblicamente parso in disaccordo col Municipio, a parte quando si è astenuto talvolta su temi puntuali» – a ragionare sulla costituzione di una lista unitaria Verdi-Mps-Pop-Indipendenti (cioè delle forze di opposizione) sia per il Municipio sia per il Legislativo. Anche perché, in soldoni, nel passato weekend elettorale la lista composta da Verdi e Sinistra alternativa ha sfiorato nella Turrita il 10%. Una ‘cifrona’ che ingolosisce sia il Ps cittadino – desideroso di cavalcare l’onda verde accalappia voti per agguantare magari il terzo seggio in Municipio soffiandolo al Plr che sta cercando un degno sostituto al dimissionario vicesindaco Andrea Bersani – sia l’Mps che potrebbe così entrare nella stanza dei bottoni. Dove la collegialità che ha caratterizzato l’agire dell’Esecutivo nelle ultime due legislature potrebbe, in tal caso, risultare a rischio. Interpellata dalla 'Regione', la co-coordinatrice di Verdi di Bellinzona Erika Franc spiega di avere attualmente sul tavolo due proposte concrete: quella del Ps, formulata nei giorni scorsi in occasione di un incontro, e quella odierna dell'Mps: «Vogliamo approfondire al nostro interno i vari scenari, compreso quello del Forum alternativo di cui non conosciamo ancora i dettagli. La decisione sarà infine presa dall'assemblea sezionale convocata il 10 novembre alla Casa del Popolo'.

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