Mondo digitale

'L'arte digitale è qui per rimanere'

La nuova mania del collezionismo che offre ad artisti e compratori proprietà e investimenti digitali

24 luglio 2021
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Il collezionismo si è spostato online. Più precisamente con il nome di Non Fungible Token (Nft). Un acronimo che negli ultimi mesi trova sempre più spazio nell’infinito universo di internet. Le opere acquistabili spaziano dai quadri digitali, alle canzoni, ai meme, fino addirittura articoli giornalistici. Ma cosa succede quando si acquista un’opera, come un quadro digitale in formato Jpeg? «Si diventa proprietari dell’opera con la possibilità di poterla rivendere a cifre maggiorate a chiunque e in qualsiasi momento. L’artista che la vende all’acquirente, invece, percepirà 'in eterno' una percentuale sulle future rivendite. Solitamente la quota si aggira intorno al 10%». Lo spiega a 'laRegione' Michele Ficara Manganelli, esperto di 'tokenizzazione' e fondatore della Swiss Blockchain Consortium e della Nft.Art.ch, che ha sede a Lugano.

Ma andiamo più nei dettagli. Un Nft è un’unità di valore (token) che rappresenta un bene digitale. Diversamente dal bitcoin, che è 'fungibile' e intercambiabile, l'Nft ha proprietà univoche, cosicché ogni Nft emesso è diverso da tutti gli altri. Per questo le opere comprate che sono rappresentate da un Nft sono uniche e danno al compratore la proprietà dell’opera. Nella compravendita, una persona che vuole acquistare un Nft deve avere un portafoglio digitale (in gergo Wallet) con all’interno delle criptovalute. La piattaforma più conosciuta per comprare opere Nft si chiama Ethereum, che ha anche la sua moneta digitale Ether che serve per acquistare gli Nft. 

L’autenticazione

Ogni compravendita avviene tramite una blockchain, che è un sistema decentralizzato: ovvero una rete di dati condivisa su più computer situati in più parti del mondo che, in sostanza, fa da libro mastro e certifica ogni movimento e spostamento di qualsiasi dato che passa attraverso la blockchain. Questa sarà poi la certificazione – giorno, data, nome venditore, compratore, eccetera – che verrà posta all’interno del contratto di compravendita, garantendo al suo (nuovo) proprietario un’unicità che lo attesterà come proprietario di un’opera. «Sta poi al proprietario cosa farne: può tenerla lì sullo smartphone o sul pc e ammirarla proprio come se avesse un quadro in salotto. Altrimenti esiste questo enorme potenziale della rivendita, un’azione che, se fatta bene, genererà profitti sia all’artista che al proprietario» evidenzia Ficara Manganelli. Una blockchain, pur condividendo i dati su più computer, permette alle informazioni al suo interno di essere praticamente «impossibili da modificare o falsificare», al contrario di un sistema centralizzato che sarebbe molto più vulnerabile.

La situazione in Ticino

Al momento, continua Manganelli, non c’è nessun artista che vende opere digitali, o per lo meno nessun artista rilevante: «Ci sono però società ticinesi che stanno creando fondi d’investimento a lunga durata nelle opere Nft». E proprio la Nft.art.ch, oltre a vendere opere Nft tramite i propri artisti, ha lo scopo di divulgare con eventi internazionali questo mondo «essenziale per un artista contemporaneo che vuole sopravvivere nei prossimi anni e importante per chiunque voglia investire», annota Manganelli, che sottolinea l’importanza di seguire attentamente questo fenomeno che non sparirà, ma che bensì cambierà «drasticamente» il mondo dell’arte.

Il ruolo decisivo della pandemia

Come in ogni evento di proporzioni mondiali, in questo caso una pandemia, c’è sempre un vincitore e un perdente. Gli Nft fanno parte dei vincitori. «Il Covid-19 è stato essenziale al 100%. Senza, la popolarità degli Nft e le quotazioni delle criptovalute – monete digitali con cui si possono acquistare gli Nft – non si sarebbero sviluppate con questa velocità». Perfino Christie’s, la nota casa d’aste londinese, ha voluto inserirsi in questa nuova ondata digitale. È infatti sua l’opera Nft più costosa mai ‘’battuta all’asta’’: parliamo di 69,3 milioni di dollari per un file Jpeg denominato ‘’Everydays: The First 5000 Days’’, un collage di cinquemila dipinti digitali realizzati dall’artista Beeple. Assurdo, verrebbe da dire ai più, se si pensa anche che la stessa immagine la si può trovare semplicemente con una ricerca su Google e con la possibilità di scaricarla nel proprio pc in alta definizione. «Il consiglio che mi sento di dare a chiunque – conclude Manganelli – è quello di seguire attentamente l’evolversi di questa situazione. Non è un tema facile, ma già trenta anni fa quando spiegavo alle persone come funzionava una mail non capivano o non credevano nella forza di tale innovazione. Gli Nft e tutte le sue ramificazioni sono un’innovazione, e come tale modificheranno il nostro mondo, che è già tra l’altro arrivato a un punto di non ritorno con la pandemia».

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