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Palacinema: quasi in padella la gallina dalle uova d’oro

Appaiono compromessi i rapporti fra il Cda della partecipata del Comune e la Enjoy Arena Sa, che fin dagli inizi gestisce tutto il settore commerciale

In sintesi:
  • Fortemente a rischio la permanenza nella struttura della società dell’intrattenimento
  • Municipio preoccupato. Cotti: “Il sindaco vicepresidente del Cda medi fra le parti”
22 dicembre 2023
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Palacinema Locarno Sa ed Enjoy Arena Sa sono ai ferri corti e per il polo dell’audiovisivo si tratta di una pessima notizia. Enjoy Arena gestisce infatti, dall’apertura, tutta la parte commerciale, ovverosia la ristorazione, le tre sale cinematografiche e un cospicuo apparato di eventi che contribuiscono ad animare il contesto, monetizzare e contribuire così alla sostenibilità economica di una struttura in cui abitano anche Locarno Film Festival, Cisa, Ticino Film Commission, Rsi e Supsi.

400mila franchi fra affitto e spese

Il settore commerciale rappresenta il polmone economico dell’“azienda Palacinema”, visto che annualmente versa oltre 400mila franchi fra affitti e spese accessorie, che servono (dovrebbero servire) per mantenere la struttura a livello amministrativo e immobiliare, esattamente come accade in tutti i condomini. Il contenzioso in corso con la Sa riguarda l’occupazione degli spazi all’interno del Palacinema da parte di Enjoy Arena, e il corrispettivo economico. In ballo ci sono sia la scadenza di un “Addendum” al contratto originario, sia il conteggio delle spese accessorie. Incomprensioni e/o calcoli considerati sballati hanno determinato una situazione delicata, con una data simbolica, il 31 dicembre, giorno entro il quale la Enjoy Arena dovrà lasciare gli spazi occupati ai piani superiori; che sono quattro, fra amministrativi e logistici, finora occupati con 5 persone, fra cui un apprendista.

L’escalation in corso va oltre la questione contrattuale, perché riguarda i rapporti fra le parti, oggi ai minimi termini. Ciò potrebbe portare a un parziale disimpegno della Enjoy Arena, che si limiterebbe inizialmente alla sola ristorazione, senza l’ampio corollario di eventi e relativi introiti. Per non tacere, inoltre, del “know-how” delle dinamiche tecnico-organizzative interne che interessano anche l’utilizzo, ad esempio, della sala eventi (ripresa dalla Città) in abbinamento alla gestione delle sale cinematografiche. Cosa ne sarebbe del settore cinema, inoltre, è un altro enorme punto interrogativo.

Lo scontro, che potrebbe avere conseguenze pesanti per la stabilità economica della Sa e la continuità operativa della cosiddetta Casa del Pardo, sembra essere la conseguenza principale della gestione amministrativa dello stabile e delle nuove strategie del Cda; Consiglio d’amministrazione ora non più costituito dai municipali locarnesi, ma per lo più da tecnici. Parliamo di un gremio di alto profilo che è sempre presieduto dall’ex sindaca di Locarno e “mamma” del Palacinema, Carla Speziali, e che si è ritrovato a discutere e gestire problematiche che sono tutto meno che attinenti alla “mission” culturale di un polo dell’audiovisivo.

Braccio operativo di Speziali in Cda è la nuova direttrice del Palacinema Elena DelCarlo, entrata ad agosto al 100% (il suo predecessore, Roberto Pomari, era al 50%) e supportata in seguito da una collaboratrice assunta al 40%. Ma non è certo a un elemento come DelCarlo – titolata curatrice di importanti realtà museali – che si può chiedere di svolgere attività amministrative o di gestione condominiale, le quali rappresentano per altro una base imprescindibile per sviluppare altri e più alti discorsi di sviluppo culturale. Per dirne due: il conteggio delle spese accessorie giunto a inizio anno è il primo che arriva agli inquilini dal 2017 a oggi (finora si pagava un forfait), in contrasto, sottolinea Enjoy Arena, con quanto stabilito dai contratti d’affitto.

Azionista unico della Palacinema Locarno Sa è la Città, rappresentata nel Cda da due membri: il sindaco Alain Scherrer e la capadicastero Cultura Nancy Lunghi (più, extra Cda e senza diritto di firma, il segretario comunale Marco Gerosa, che funge da segretario). Con Scherrer e Lunghi troviamo appunto la presidente Speziali; la ex municipale Tiziana Zaninelli (membro della Fondazione Cultura nel Locarnese e delle Fondazioni Arp e Remo Rossi, attuale direttrice della Sezione insegnamento medio del Decs); Thomas Geiser (membro di diversi Cda, fra cui quello di Filmcoopi Zürich-Ag, presidente del Festival del cinema di Soletta); Michele Mainardi (già membro di Direzione della Supsi); e Theo Mäusli (docente di storia dei media e degli archivi digitali all’Usi e alla Fernuni Schweiz, coordinatore degli archivi audiovisivi Ssr e membro dell’Executive Board della Federazione internazionale degli archivi televisivi).

C’erano anche, ma nel frattempo si sono dimessi, Francesco Lurati (professore di Comunicazione e Marketing all’Usi, nonché consulente di lungo corso del Locarno Film Festival) e Nadia Dresti. Quest’ultima ha scelto di lasciare la Sa per concentrarsi su impegni più attinenti al cinema, il suo campo; in particolare (ma non solo) nel Cda del Film Festival (di cui è vicepresidente) e nel suo Consiglio direttivo. Quanto a Lurati, alla “Regione” conferma di aver inoltrato le sue dimissioni «irrevocabili e con effetto immediato» a inizio novembre.

Benché le tensioni fra Palacinema ed Enjoy Arena si trascinino da tempo, va rilevato che si arriva all’acme, e a una richiesta di sgombero, proprio nel periodo in cui Enjoy ha allestito e sta gestendo in piazza Grande Winterland, il nuovo villaggio invernale locarnese nato nel giro di poche settimane e costato all’azienda dell’intrattenimento e ai suoi partner qualcosa come 1,7 milioni di franchi. Abbiamo dunque il paradosso di una Enjoy da una parte idolatrata per aver garantito un “dopo Locarno On Ice” a tutti i locarnesi, e dall’altra impelagata in una vertenza con quella stessa Città a cui di fatto sta facendo un favore, ma che sull’altro fronte agisce come azionista unica della Palacinema Sa.

Stretta sugli eventi

Le dimensioni del bisticcio sono clamorose perché qualora non si trovasse un accordo la Enjoy Arena è pronta, dal 1 gennaio, ad attuare una serie di misure dolorose. Quelle ventilate sono, vista la mancanza di un rapporto di fiducia, il forzato ridimensionamento delle attività all’interno dello stabile, con l’impossibilità di organizzare eventi ufficiali nel Palacinema; e lo scioglimento dell’accordo riguardante i servizi di custodia dell’edificio. Inoltre, per l’affitto delle sale cinematografiche – essenziale per consentire lo svolgimento di eventi promossi dalla Palacinema Locarno Sa – non vi sarebbe più alcuna concessione extra, se non quelle stabilite nel contratto di locazione in essere. Non verrà ad esempio più accettata alcuna riduzione della capienza della sala cinema grande.

A questo proposito va segnalato che la Palacinema Locarno Sa non ha mai dato seguito concreto alle indicazioni uscite da un rapporto tecnico del maggio 2018 riguardante proprio questo tema. Il rapporto, della “Tea engineering” di Caslano, fissava condizioni di sicurezza ben precise per l’utilizzo della sala eventi o della terrazza (una esclude l’altra): per eventi fino a un massimo di 420 persone, la sala grande (sala 1) del Palacinema dev’essere vuota; mentre fino a un massimo di 320 persone la sala grande ne può accogliere contemporaneamente al massimo 100. Il tutto, accompagnato da una procedura organizzativa e da un potenziamento della segnaletica di soccorso. Ogni deroga veniva concessa a condizione che “venga realizzata una terza scala via di fuga nei tempi tecnici richiesti per un progetto architettonico e relativa procedura edilizia”. Ma l’importante intervento, a 5 anni di distanza, non è mai stato fatto.

A dare la misura dei rapporti fra Enjoy Arena e la Direzione vi sono senz’altro i toni, oltremodo secchi, degli scambi epistolari fra le parti, ma anche un paio di dettagli emblematici: la Direzione ha ad esempio richiesto lo smantellamento della parete multicolore di Street Art all’esterno del Palacinema (realizzata dall’artista locarnese Armino Kistler, a spese della Enjoy) poiché ritenuta non in linea con la missione culturale del grande progetto Palacinema; e ha provveduto a togliere il logo della Enjoy Arena dal totem situato davanti alla struttura.

Nell’ultima comunicazione indirizzata alla Palacinema Sa, la società dell’intrattenimento si diceva disposta a trovare un accordo d’uscita prima della scadenza naturale del contratto, a fine 2027.

Cotti: ‘Enjoy Arena partner cruciale’

Dalle stanze del Municipio escono due pareri di diverso tenore. Vista la presenza del sindaco nel Cda della Palacinema, una presa posizione della Città non condizionata dalle dinamiche interne alla struttura viene espressa dal vicesindaco Giuseppe Cotti: «Il Municipio segue con attenzione e una certa preoccupazione la situazione. Ha esortato i suoi rappresentanti nel Consiglio di amministrazione, in particolare il sindaco, a intervenire attivamente per mediare le divergenze con Enjoy Arena. Personalmente, ritengo che Enjoy Arena sia un partner cruciale e che è opportuno riprendere al più presto il dialogo. Ho piena fiducia che il sindaco, il quale ha il sostegno del Municipio, sarà in grado di ristabilire la serenità nelle relazioni tra le parti coinvolte, evitando così un intervento diretto dell’azionista».

Sindaco Scherrer che, raggiunto dalla “Regione”, formula un auspicio più formale: «Come azionista unico, la Città ha conferito alla Palacinema Sa una missione istituzionale di sviluppo culturale nella filiera dell’audiovisivo. Gli attuali membri sono stati scelti e nominati proprio per le loro competenze in questo settore. Evidentemente la Città auspica che fra le parti possa esservi un chiarimento e un miglioramento delle relazioni, per conseguire un accordo che è nell’interesse di tutti».

Quanto all’eventualità di nuove assunzioni in seno al Palacinema (si parla di un “event manager” e di un custode) che potrebbero richiamare alla cassa l’ente pubblico, è ancora Cotti a esporsi: «La gestione strategica e finanziaria è sotto la responsabilità del Consiglio di amministrazione. È altrettanto loro responsabilità garantire una gestione finanziaria sana, senza ricorrere a supporti dalla Città che non sono in alcun modo previsti e che non sono peraltro mai stati garantiti».

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