Locarnese

Locarno, il candidato ex Lega si cosparge il capo di cenere

Dopo il post di apologia a tre dittatori, le scuse di Luca Stacchi. Ma su Facebook ha firmato altri scritti di offese e insulti... La condanna dei Verdi

La foto ufficiale del candidato espulso dalla Lega
16 marzo 2021
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Si pente e si firma “un rattristato e commosso” Luca Stacchi il candidato consigliere comunale di Locarno, che in un suo recente post aveva tirato in ballo tre dittatori del secolo scorso: “Stalin, Mussolini, Adolf; questi personaggi al loro popolo non hanno mai lasciato mancar niente”. Stacchi, nel medesimo scritto si era scagliato contro le “zecche rosse al comando in Ticino” che “ci hanno rubato la dignità” e contro i Consiglieri di Stato, doverosamente elencati, definiti degli “scalda cadrig” che “non fanno niente per il piccolo”. Concludendo con la minaccia “volete che facciamo un colpo di Stato?”.

Immediata la reazione della Lega dei Ticinesi che lo ha espulso; resta in lista in vista delle elezioni del prossimo 18 aprile, ma non più come rappresentante del movimento di via Monte Boglia.

Ora Stacchi si cosparge il capo di cenere, con un comunicato ai media: “Prima di tutto mi scuso con tutti i cittadini e con il lodevole esecutivo della Repubblica del Canton Ticino. Chiedo profondamente scusa a tutti coloro che si sono sentiti direttamente o indirettamente presi in causa. La mia non voleva essere un’affermazione che negasse qualsivoglia genocidio o atrocità del secolo scorso. E l’aver tirato in ballo tre grandi dittatori non è stato un paragone azzeccato alla situazione di “guerra ai tempi della pandemia”. Mi scuso per aver fatto un involontario minestrone”.

“La situazione ha minato il mio equilibrio”

E ancora: “Sono sempre stato una persona e un imprenditore ammirato, ma oggi mi trovo in profonda difficoltà a causa della pandemia. E il mio desiderio era quello di dare uno scossone. Purtroppo ho completamente toppato nel modo e nei contenuti. Le difficoltà di questi mesi stanno lasciando segni in me come in tantissimi altri imprenditori (e non solo) tanto da minarne l’equilibro. La mia sparata è stata una mia personale ed errata presa di posizione a cui né La Lega dei Ticinesi quartier generale né tantomeno la sezione di Locarno come neppure l’Udc erano a conoscenza e ai quali porgo pure le mie più sincere scuse”.

Stando al candidato, le sue affermazioni potrebbero essere “ingiustamente strumentalizzate”. Va comunque ricordato che altri suoi post sono infarciti d'insulti, offese e minacce.

Ecco alcuni esempi:

 

Con il rischio che la sua credibilità risulti inversamente proporzionale alla sua faccia tosta, Stacchi conclude il testo del pentimento con un appello allo Stato (poco prima pesantemente dileggiato): “Con questa opportunità di esprimermi vorrei mandare un messaggio: la gente ha bisogno che lo Stato intervenga nel minor tempo possibile e che non si dimentichi di nessuna fascia. Imprenditori come me che hanno sacrificato la vita per la loro azienda si trovano ora confrontati con problemi che, in caso di mancanza di aiuti, potranno risultare letali. Sono convinto che tutti assieme potremo farcela, ma lo Stato deve forse fare uno sforzo in più per manifestare la sua presenza non solo a parole ma con i fatti. Mi rendo conto che combattere un nemico come il Covid 19 non sia facile, sia per arginare il virus sia per alleviare i dolori e le problematiche che esso comporta. A questo vanno aggiunte le limitazioni imposte da Berna. Ma lo Stato ha il dovere di fare il massimo e deve sfruttare tutte le possibilità che ha per aiutare la sua gente”.

La reazione dei Verdi: ‘Non c'è spazio per l'odio’

Sulla vicenda intervengono i Verdi del Ticino, con una nota stampa firmata da Usman Baig con la dicitura “Simpatie nazi-fasciste: un nuovo caso”.

Questa la presa di posizione per esteso: “Le simpatie nazi-fasciste palesate senza pudore da un candidato del Locarnese, in seguito al recente caso della candidata di Capriasca, evidenzia una situazione grave, molto grave. Occorre ora riflettere sul degrado politico-sociale che scaturisce da questo genere di situazioni. Non c'è spazio per l'odio nel nostro paese. Il nazismo, il fascismo insieme a tutte le altre forme d'intolleranza e odio vanno condannate con decisione. È un dovere di tutti i partiti politici, ma anche di chi sceglie e sostiene certe candidature, cioè i referenti locali e proponenti di liste, assumersi la propria responsabilità. Oggigiorno si fa fatica a trovare i candidati e le persone interessate alla politica ma ciò non significa non eseguire alcuna verifica prima di ogni singola candidatura. Ogni candidata e ogni candidato deve fare suo quanto scritto nella Costituzione federale e la Dichiarazione universale dei diritti umani; memori degli orrori della seconda guerra mondiale. L’articolo 8 della Costituzione federale Svizzera, parla chiaro: Tutti sono uguali davanti alla legge. Nessuno può essere discriminato, in particolare a causa dell’origine, della razza, del sesso, dell’età, della lingua, della posizione sociale, del modo di vita, delle convinzioni religiose, filosofiche o politiche, e di menomazioni fisiche, mentali o psichiche. Occorre agire sin da subito a tutti i livelli istituzionali per condannare e contrastare qualsiasi sentimento nazi-fascista. Il rischio di perdere la nostra democrazia è alto e può essere riassunto cosi nelle parole di Liliane Segre ho la paura della perdita
della democrazia, perché io so cos’è la non democrazia. La democrazia si perde pian piano, nell'indifferenza generale, perché fa comodo non schierarsi”.

 

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