Grigioni

I Grigioni vogliono eliminare quattro branchi di lupi

In totale il Cantone ha chiesto all'Ufficio federale dell’ambiente l'autorizzazione ad abbattere 27 esemplari

Immagine di archivio
(Keystone)

Il Canton Grigioni vuole eliminare quattro branchi di lupi (Stagias, Vorab, Beverin, Lenzerhorn) e abbattere al massimo due terzi dei giovani esemplari dei branchi del Rügiul in Valposchiavo e del Jatzhorn a Davos. Basandosi sull’allentamento della protezione dei lupi da parte del Consiglio federale – la revisione parziale dell’ordinanza sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici (Ocp) è stata approvata lo scorso 1° novembre ed entrerà in vigore il 1° dicembre –, il Cantone ha dunque inoltrato la richiesta di abbattere 27 predatori all’Ufficio federale dell’ambiente che dovrà concedere l'autorizzazione. Stando al nuovo diritto i primi abbattimenti sono possibili fino al 31 gennaio.

‘Ridurre al minimo i conflitti nelle zone problematiche’

La revisione parziale dell’Ocp “permette a titolo di novità la regolazione proattiva di effettivi di branchi di lupi in autunno e in inverno e mantiene la regolazione reattiva dell'effettivo di branchi di lupi dannosi durante i mesi estivi”, spiega il Cantone in un comunicato. In una prima fase, l'obiettivo è quindi quello di “ridurre al minimo i conflitti nelle zone problematiche con lupi dal comportamento anomalo nei confronti dell'uomo e degli animali da reddito”. In questo contesto il “prelievo completo” dei quattro branchi serviranno “a evitare, durante la prossima stagione di estivazione, attacchi a bovini da parte dei lupi dei branchi dello Stagias e del Vorab, nonché il superamento ripetuto di misure di protezione del bestiame da parte dei branchi del Beverin e del Lenzerhorn”.

Considerando anche i giovani lupi dei branchi del Rügiul e del Jatzhorn, il Cantone ha dunque richiesto l’autorizzazione a uccidere 27 lupi sul territorio retico. Questi si aggiungono ai 17 ulteriori abbattimenti, già autorizzati. Fra questi, ricordiamo, vi è anche un esemplare del branco del Moesola (stanziato a sud del passo del San Bernardino) e un adulto del branco Stagias (M187) che l’anno scorso aveva predato due bovini in Valle di Blenio, uno a Lareccio (Comune di Blenio) e uno in zona Piancabella (Acquarossa). Branco, quest’ultimo, che ora il Cantone vuole, come detto, completamente eliminare.

Sostegno da parte dei cacciatori

Per raggiungere “un effetto concreto già per la stagione di alpeggio 2024”, proteggendo in particolare il bestiame minuto, le autorità di esecuzione potranno contare anche sul sostegno dei cacciatori con licenza, a condizione che la caccia speciale sia ancora in corso nelle regioni in questione. Le autorità sono già in contatto con l'Associazione dei cacciatori Grigioni: nei prossimi giorni informeranno gli interessati in merito alla procedura.

Attualmente nei Grigioni vivono dodici branchi, ai quali se ne aggiungono altri due presenti sul confine cantonale. Una stima affidabile del numero totale di esemplari presenti sul territorio si potrà fare solo in autunno. In ogni caso, al momento, le autorità ipotizzano la presenza di 130 lupi nel cantone.

Il Wwf mostra sorprendentemente comprensione

Le prime reazioni dell'organizzazione ambientalista Wwf Grigioni alla prevista caccia al lupo su larga scala sono sorprendentemente positive. La sua responsabile, Anita Mazzetta, ha dichiarato alla radio svizzerotedesca Srf che i piani di abbattimento dei lupi sono comprensibili. Si tratta di branchi di lupi che hanno causato danni. Il Wwf deve ancora esaminare nel dettaglio la richiesta di abbattimento, ad esempio per quanto riguarda l'impatto sulla foresta e la sua rigenerazione. "In linea di principio, tuttavia, pensiamo che sia un passo nella giusta direzione", ha detto Mazzetta.

Gruppo lupo Svizzera è invece più critico

Contattato dall'agenzia Keystone-Ats, il Gruppo lupo Svizzera è stato più critico: il Cantone dei Grigioni sta superando il limite. "Il fatto che quasi tutti i branchi della Surselva debbano essere rimossi è offensivo, poiché i danni di quest'anno erano gestibili", ha spiegato il direttore David Gerke. Le autorità hanno unilateralmente dato priorità ai desideri degli agricoltori. Gerke si chiede se l'eliminazione dei branchi possa effettivamente aiutare l'agricoltura. L'ambientalista, allevatore di pecore e cacciatore, è convinto che "nuovi lupi si insedierebbero comunque". La protezione delle mandrie è e rimane una necessità.

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