Bellinzonese

Niente lavoro ridotto per l'Acb: ‘Caso da rivalutare’

Per la Sezione del lavoro la situazione finanziaria dei granata non era così grave da portare a un fallimento. Per il Tf il caso va invece riesaminato

(Ti-Press)
3 novembre 2023
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Il Tribunale federale (Tf) ha parzialmente accolto il ricorso dell’Associazione calcio Bellinzona in merito all’indennità per lavoro ridotto relativa al periodo del covid. La recente sentenza della massima istanza giudiziaria elvetica rimanda il caso al Tribunale delle assicurazioni del Canton Ticino, chiamato dunque a nuova valutazione sulla decisione della Sezione cantonale del lavoro (Sdl) di non riconoscere l’indennità per tre periodi distinti tra il marzo 2020 e aprile 2021. Periodi per i quali il club granata aveva chiesto il lavoro ridotto per tutti i suoi 60 dipendenti, ma la Sezione cantonale del lavoro – dopo peraltro aver già concesso l’indennità per il primo periodo dal 23 marzo al 30 giugno 2020 – aveva risposto picche, ritenendo che i dipendenti non fossero esposti a un reale rischio di licenziamento. Contro la decisione del Cantone, l’Acb ha inoltrato ricorso – appunto respinto – al Tribunale cantonale delle assicurazioni. Rappresentata dagli avvocati Luisa Fazioli e Gabriele Gilardi (quest'ultimo anche amministratore unico del club), l'Acb ha poi deciso di appellarsi a Losanna.

‘C'è stato il rischio di fallimento’

Ebbene, con sentenza del 23 ottobre il Tribunale federale non condivide la conclusione dei giudici ticinesi secondo cui fosse poco plausibile che i dipendenti dell'Acb avessero corso il rischio di perdere il loro lavoro a breve termine. “La Corte cantonale – si legge nella sentenza del Tf – non ha incluso nella propria ponderazione le circostanze (...) secondo cui la situazione economica dell'associazione fosse tale da comprometterne l'esistenza, aggravando il rischio di licenziamenti”. Per il Tf non è dunque possibile escludere che la situazione economica dell’Acb potesse effettivamente portare a un fallimento. Nelle sue motivazioni riferite al periodo pandemico, caratterizzato da stop a più riprese dell'attività sportiva, l'Acb segnala una situazione critica, tanto che privati avrebbero dovuto donare ulteriori mezzi liquidi. E non percependo sussidi dal settore pubblico, soltanto l’indennità per lavoro ridotto ricevuta avrebbe permesso di coprire gli stipendi della prima squadra e del settore giovanile. Questa sarebbe la ragione per cui la squadra ha poi potuto proseguire gli allenamenti e le partite, oltre a rinnovare i contratti già in vigore nella stagione 2019/2020 e sottoscrivere dei contratti a inizio stagione 2020/2021.

Il ricorso è solo parzialmente accolto dal momento che l'Acb chiedeva allo stesso Tf di confermare la concessione dei sussidi per il primo periodo, più il riconoscimento per gli altri due: per Losanna la questione è però di competenza del Tribunale cantonale delle assicurazioni, a cui spetta ora il compito di riesaminare il caso.

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