Svizzera

Medici: il personale estero non riesce a colmare le carenze

La Germania è il Paese che ‘esporta’ di più, segue l'Italia con il 9,5%, poi la Francia (7,1%) e l'Austria (6%)

In sintesi:
  • Nella Confederazione un medico praticante su due ha più di 50 anni e uno su quattro ha più di 60 anni
  • Una risicata maggioranza (53,6%) di medici lavora principalmente nel settore ambulatoriale
Un settore in crisi di risorse
(Ti-Press)
20 marzo 2024
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Il numero di medici formati in Svizzera è in aumento, ma la dipendenza dai professionisti stranieri non diminuisce. Lo afferma la Federazione dei medici elvetici (Fmh) sulla base della statistica medica 2023.

Nel 2023 la Federazione ha censito 41'100 medici praticanti, per un totale di 35'488 posti di lavoro equivalenti a tempo pieno. Se, rispetto al 2022, c'è stato un aumento del 2,3% degli impieghi, queste cifre, apparentemente positive, sono "ben lungi dall'essere sufficienti a compensare la carenza di personale qualificato", avverte l'associazione professionale dei medici.

Poco più del 40% dei medici in Svizzera è di origine straniera. La Germania è il Paese che "esporta" più medici in Svizzera: un medico straniero su due (50,2%) è di origine tedesca. Segue l'Italia con il 9,5%, poi la Francia (7,1%) e l'Austria (6%).

"Il numero di medici formati in Svizzera non è sufficiente a coprire il fabbisogno", avverte la Fmh in un comunicato stampa. L'organizzazione è preoccupata per la carenza di nuovi professionisti, dato che in Svizzera un medico praticante su due ha più di 50 anni e uno su quattro ha più di 60 anni.

Aumentare i posti di formazione

La carenza di personale influisce anche sulla qualità della formazione post-laurea e delle cure. Inoltre, "l'elevato carico amministrativo fa sì che i medici non abbiano abbastanza tempo da dedicare ai pazienti", lamenta la federazione.

Di conseguenza, sempre più studi medici non accettano nuovi pazienti e la pressione sul sistema sanitario si ripercuote sui giovani professionisti. "I lunghi tempi di attesa e la chiusura degli ambulatori non fanno che aggravare una situazione già precaria. Il carico di lavoro è elevato e le condizioni di lavoro più impegnative", si preoccupa la Fmh.

Le organizzazioni mediche chiedono di aumentare il numero di posti di formazione nelle università e di migliorare le condizioni di lavoro introducendo modelli "moderni" e riducendo gli orari, la burocrazia e le mansioni non mediche. Insistono inoltre sulla digitalizzazione.

Maggioranza in ambulatorio

Una risicata maggioranza (53,6%) di medici lavora principalmente nel settore ambulatoriale. Il settore ospedaliero rappresenta il 44,8% dei professionisti, mentre il resto è attivo in altri settori, come l'amministrazione o le assicurazioni.

In media, il ritmo di lavoro è di 7,9 mezze giornate settimanali nel settore ambulatoriale (una mezza giornata è compresa tra le quattro e le sei ore), rispetto alle 9,4 nel settore ospedaliero. Il numero medio di ore è diminuito significativamente negli ultimi anni. Le donne hanno un tasso di occupazione leggermente inferiore (6,9 nel settore ambulatoriale e 8,9 in quello ospedaliero), ma sono più rappresentate nel settore ospedaliero (49,1%) che in quello ambulatoriale (44,7%).

La densità di medici in Svizzera è paragonabile a quella dei Paesi limitrofi: ci sono 4,6 medici (o 4 a tempo pieno) ogni 1'000 abitanti, rispetto ai 5,4 dell'Austria, ai 4,5 della Germania, ai 4,1 dell'Italia e ai 3,2 della Francia. La densità è però inferiore alla soglia raccomandata per le cure di prossimità.

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