Svizzera

La Svizzera è sempre più dipendente da medici stranieri

Lo rivela la "Statistica medica 2020" presentata oggi dalla Federazione dei medici svizzeri (FMH). La quota è il 37,4%, più di metà arriva dalla Germania

(Ti-Press)
24 marzo 2021
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Il numero di medici attivi in Svizzera è in aumento, ma la Confederazione diventa ogni anno sempre più dipendente dall'estero. È quanto emerge dalla "Statistica medica 2020" presentata oggi dalla Federazione dei medici svizzeri (FMH).

Lo scorso anno, si contavano sul suolo elvetico 38'502 medici in attività, in aumento dell'1,6% (620 persone) rispetto al 2019, indica oggi in una nota l'organizzazione. In totale, la Svizzera nel 2020 contava 21'594 medici e 16'908 dottoresse in attività. Queste ultime, segnala la FMH, sono destinate ad aumentare nei prossimi anni.

Tuttavia, nonostante la pandemia di coronavirus, l'equivalente a tempo pieno è cresciuto solo dello 0,03%, attestandosi - per una media di 55 ore alla settimana - a 33'496.

Sempre più dipendenti dall'estero

Degli oltre 38'500 medici che esercitano in Svizzera, 14'386 hanno ottenuto la loro laurea in medicina all'estero. Rispetto all'anno precedente, la quota è aumentata di 1,1 punti percentuali raggiungendo il 37,4%.

Si tratta di una tendenza in atto da ormai sei anni - nel 2014 tale percentuale si attestava al 31% - e la maggior parte dei medici stranieri, viene precisato, proviene dalla Germania (52,6%). Seguono Italia (9,1%), Francia (7,1%) e Austria (6,0%). Nel settore ambulatoriale, nota la FMH, la percentuale di medici stranieri è del 34,5%, contro il 40,5% del settore ospedaliero.

Secondo l'organizzazione, "l'attuale crisi sanitaria ha dimostrato quanto sia importante poter contare su una sufficiente copertura medica" e "un'eccellente formazione". Questa qualità, aggiunge, "deve essere mantenuta attraverso misure chiave come la creazione di nuovi posti di formazione medica e il mantenimento di condizioni di lavoro favorevoli per i medici - anche in confronto con i paesi vicini".

Età media in aumento, ma meno generici

Nel 2020, l'età media dei medici è leggermente aumentata, attestandosi a 50 anni: 46,4 tra le donne e 52,7 tra gli uomini. Dalla statistica emerge che la media è di dieci anni superiore in ambito ambulatoriale (54,8 anni) rispetto a coloro che praticano nel settore ospedaliero (44,1 anni). "La differenza di età tra i due settori è dovuta principalmente al numero di medici in formazione post-laurea negli ospedali", sottolinea la FMH.

Prosegue invece il calo, osservabile dal 2013, del numero di medici di famiglia e di coloro che praticano nelle discipline generiche, come specialisti in medicina interna generale, pediatria e medicina generale.

Tuttavia, spiega la FMH nel suo comunicato, la medicina interna generale è la "specializzazione" più diffusa (21,7%), seguita da psichiatria e psicoterapia (10,1%), pediatria (5,1%), nonché ginecologia e ostetricia (anch'esse con una quota del 5,1%).

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