Svizzera

Investì una poliziotta a Zurigo, 14 anni erano e 14 anni restano

Il Tribunale federale conferma l'entità della condanna inflitta al 21enne che nel 2020 ferì gravemente l'agente in borghese

Pena confermata
(Keystone)
3 gennaio 2024
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Il Tribunale federale ha respinto il ricorso di un 21enne che nel 2020 investì e ferì gravemente una poliziotta in borghese nella zona dei ‘box del sesso’ a Zurigo. È quindi confermata la condanna a 14 anni di reclusione per tentato omicidio intenzionale.

In una sentenza pubblicata oggi, 3 gennaio, la massima istanza giudiziaria ha stabilito che il ricorso non soddisfa i requisiti di fondatezza. Inoltre, non ci sono prove che l‘istanza precedente, ossia il Tribunale cantonale di Zurigo, abbia fissato la pena in modo arbitrario.

I fatti risalgono alla sera del 28 febbraio di quattro anni fa. Pur essendo privo di patente, il giovane si recò nella zona dei box del sesso, in compagnia della sua fidanzata e di altri tre amici con l'auto sottratta al padre. Il tutto dopo aver consumato alcolici, cocaina e cannabis.

Visto che uno dei passeggeri stava scattando illegalmente foto alle prostitute, gli agenti di polizia che si trovavano sul posto ordinarono al conducente di fermare l'auto per un controllo. Il ragazzo diede in un primo momento l'impressione di seguire l'ordine, ma "improvvisamente e in modo del tutto inaspettato" fece una brusca retromarcia, per poi accelerare con il suo Suv grigio, investendo una detective in borghese 38enne.

La donna venne trascinata per quasi 16 metri con la gamba incastrata nel parafango anteriore. Ricoverata con ferite gravissime, la poliziotta fu sottoposta a un intervento chirurgico d'urgenza e rimase ricoverata per diverse settimane in condizioni critiche. La donna lavora oggi a tempo parziale ed è stata trasferita al servizio interno della polizia.

’Per sentirsi figo‘

Durante la reclusione il giovane deve anche sottoporsi a una terapia ambulatoriale. La perizia psichiatrica ha infatti identificato un disturbo antisociale di personalità e un problema di dipendenza.

Il conducente del Suv era in un primo tempo riuscito a fuggire ed è stato arrestato il giorno successivo nella sua abitazione. Da allora si trova in detenzione. Durante questo periodo si è scoperto che il giovane aveva ripetutamente sottratto l'auto al genitore, sfrecciando di notte a velocità elevata e senza patente nelle strade di quartiere. Imprese spesso filmate ’per sentirsi figo', aveva dichiarato il giovane in tribunale.

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