Svizzera

Nuovo polverone sulla Chiesa: tocca all’Abbazia di Saint-Maurice

Al centro di un’inchiesta per abusi sessuali, il padre abate ad interim non darà più lezioni nel collegio finché non verrà fatta luce sui fatti

Vicenda dai contorni da chiarire
(Ti-Press)
20 novembre 2023
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Un'inchiesta della radiotelevisione romanda (Rts) coinvolge il padre abate ad interim dell'Abbazia di Saint-Maurice (Vs) in accuse di abusi sessuali. Come insegnante di greco e latino nel collegio, non darà più lezioni «fino a quando i fatti non saranno accertati».

«Prendiamo sul serio queste rivelazioni e proviamo empatia per le vittime», ha dichiarato stamattina a Keystone-Ats Jean-Philippe Lonfat, capo del servizio dell'insegnamento vallesano. La scuola di Saint-Maurice è in mano pubblica dalla firma di un accordo tra lo Stato e l'abbazia nel settembre 2021.

«Il capo del Dipartimento dell'economia e della formazione e il capo del servizio dell'insegnamento hanno incontrato le autorità dell'abbazia e del collegio e hanno chiesto che il canonico non insegni più fino all'accertamento dei fatti», ha spiegato Lonfat. La decisione è stata comunicata questa mattina, lunedì 20 novembre, all'intero corpo studentesco e docente.

In una lettera, firmata dal rettore della scuola, si può leggere in particolare: «La direzione del collegio esprime il suo più profondo rammarico a tutte le persone che potrebbero essere state vittime, nonché alle loro famiglie, e assicura loro che sarà fatto tutto il possibile per garantire che i fatti siano chiariti [...] la prova che stiamo attraversando lascerà il segno, ma dobbiamo reagire, perché la tolleranza zero è la nostra regola assoluta».

‘Non al collegio’

Jean-Philippe Lonfat ha osservato che, per quanto ne sa, le accuse contro l'abate ad interim di Saint-Maurice non riguardano il collegio. Secondo la Rts, egli avrebbe abusato di un novizio.

«Analizzeremo rapidamente le possibili ripercussioni delle rivelazioni della Rts sull'accordo firmato nel 2021 tra lo Stato e l'abbazia, che regolamenta i legami tra le due istituzioni», sottolinea il capo del servizio dell'insegnamento. In particolare, questo documento prevede la possibilità di avere un rettore laico o religioso.

In passato, la maggior parte del personale del collegio era composto da ecclesiastici. Oggi, su un centinaio di insegnanti che lavorano nella scuola, sono rimasti solo tre canonici docenti, tra cui l'attuale rettore e il padre abate ad interim.

Testimonianze e documenti del tribunale

L'uomo aveva assunto la guida dell'abbazia a settembre, dopo che il padre abate Jean Scarcella è stato coinvolto nell'indagine preliminare ordinata dalla Conferenza dei vescovi svizzeri sui sospetti di abusi sessuali e sulla loro copertura. L'Abbazia di Saint-Maurice non fa capo alla Diocesi di Sion, ma direttamente al Vaticano.

L'inchiesta della trasmissione ‘Mise au Point’ della Rts ha rivelato ieri sera che nove sacerdoti sono coinvolti in casi di abusi sessuali in seno all'Abbazia di Saint-Maurice. La maggior parte dei casi trattati nel programma televisivo è avvenuta tra il 1995 e il 2005. I giornalisti si sono basati su documenti giudiziari, testimonianze delle vittime e interviste a ex dipendenti dell'istituto.

‘Piena collaborazione’

In una reazione diffusa questo pomeriggio, l'Abbazia di St-Maurice ha indicato di voler "collaborare pienamente con le autorità giudiziarie e canoniche". Dei nove casi citati da ‘Mise au point’, "solo uno è attualmente pendente, tre sono già stati giudicati negli ultimi 20 anni e cinque canonici sono morti da ormai più di 15 anni", ha precisato l'abbazia.

Il Capitolo della Congregazione dei Canonici si riunirà domani per valutare la situazione sollevata dal reportage della Rts. "Annuncerà le sue conclusioni e le azioni che intende intraprendere mercoledì 22 novembre", si legge nel comunicato.

"L'Abbazia di Saint-Maurice condivide il dolore delle vittime e si rammarica che la Chiesa possa, suo malgrado, essere teatro di tali ingiustizie. La comunità dei canonici confida che le autorità civili e canoniche trattino equamente tutti i casi e prendano decisioni giuste", conclude la nota.

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