Svizzera

Elettricità, lauti profitti sulle spalle dei clienti di base

È quanto emerge da documenti della Commissione federale dell’energia elettrica. ‘Legale, ma contrario allo spirito della legge’

La Elcom auspica che la legge venga modificata
(Keystone)
23 luglio 2023
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Berna – Diversi fornitori di energia stanno ottimizzando i loro profitti a spese dei consumatori vincolati alla fornitura di base. È quanto emerge da documenti della Commissione federale dell'energia elettrica (ElCom) citati oggi dalla NZZ am Sonntag.

Interrogato dal domenicale, Urs Meister, direttore dell'autorità di sorveglianza, non ha voluto precisare quali e quanti fornitori di elettricità sono coinvolti. "Nel settore si dice che si tratti di fornitori di energia elettrica piccoli e grandi in varie parti della Svizzera", aggiunge la NZZ am Sonntag.

La ElCom precisa che questa "strategia di ottimizzazione dei profitti a scapito dei consumatori finali nel servizio universale" è legale, ma è contraria allo spirito originario della legge che si prefiggeva di "proteggere il consumatore finale della fornitura di base senza libero accesso al mercato".

Scappatoia legale

I fornitori interessati sfruttano in realtà una scappatoia legale. Per legge devono fare un calcolo misto e addebitare equamente a tutti i loro clienti l'elettricità che acquistano sul mercato e quella che producono da soli. Esiste però un'eccezione: se le società elettriche possiedono impianti di produzione di energia rinnovabile, ad esempio centrali idroelettriche, possono addebitare i costi direttamente ai clienti della fornitura di base.

Questa possibilità è stata introdotta dai politici in tempi in cui l'energia idroelettrica era sotto pressione a causa dei prezzi molto bassi dell'elettricità sui mercati internazionali.

Per anni, i gestori delle reti di distribuzione con impianti idroelettrici propri hanno potuto beneficiare di questa opportunità e "ripararsi dai bassi prezzi di mercato", come si legge in uno dei documenti della ElCom. I consumatori finali del servizio universale, che non possono liberamente scegliere il loro fornitore, hanno dovuto "praticamente sovvenzionare la produzione propria dei relativi gestori della rete di distribuzione", scrive il domenicale.

Due volte perdenti

Nel frattempo la situazione è cambiata. L'elettricità acquistata sul mercato è diventata più costosa dell'energia prodotta dalle centrali idroelettriche. Ora alcuni fornitori non fanno più pagare ai loro clienti di base l'elettricità proveniente dalle centrali e addebitano una quota maggiore di energia proveniente dall'approvvigionamento di mercato, decisamente più costoso.

I clienti ci rimettono quindi due volte: prima dovevano acquistare l'elettricità dalle centrali idroelettriche, ora che queste stesse centrali producono a basso costo rispetto all'elettricità acquistata sul mercato, non possono beneficiare di questo vantaggio.

Secca replica dell’industria

La ElCom precisa che i fornitori devono annunciare e soprattutto giustificare gli adeguamenti tariffari e chiederà quindi che comunichino in modo trasparente i cambiamenti di prassi ai consumatori. Inoltre, visto che è in corso una revisione della legge sull'energia, chiederà al parlamento di stralciare il paragrafo che permette ai fornitori di ottimizzare i guadagni.

L'industria del settore respinge seccamente le critiche. Michael Frank, direttore dell'Associazione delle aziende elettriche svizzere (VSE), interrogato dal domenicale sottolinea che la stessa ElCom ammette che esistono situazioni molto diverse e che ci sono fornitori di energia elettrica che ora assegnano una quota maggiore della propria produzione ai clienti vincolati. Inoltre la stessa autorità di vigilanza conferma che "i fornitori di base agiscono nel quadro delle leggi vigenti", aggiunge Frank.

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