Svizzera

No all’estensione dei diritti a Swissmedic

Bocciata un’iniziativa che mirava a concedere più potere in materia di autorizzazioni all’Istituto svizzero per gli agenti terapeutici

Hans Stöckli
(Keystone)
14 marzo 2023
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Swissmedic, l’Istituto svizzero per gli agenti terapeutici, non potrà estendere di propria iniziativa le autorizzazioni relative all’immissione in commercio di farmaci. Il Consiglio degli Stati ha respinto oggi una mozione del consigliere nazionale Philippe Nantermod (Plr/Vs) con 26 voti contro 13 e un’astensione.

L’atto parlamentare concerneva i farmaci già approvati che, a causa della loro composizione e del loro effetto, possono essere utilizzati anche per scopi diversi da quello originario. Nantermod chiedeva al Consiglio federale di modificare la legge sugli agenti terapeutici. Swissmedic sarebbe stata autorizzata a intervenire, in particolare quando la modifica dell’autorizzazione consentirebbe significativi risparmi.

In passato, per motivi puramente commerciali, le case farmaceutiche avevano chiesto l’autorizzazione all’immissione sul mercato solo per alcune applicazioni, ha sostenuto il relatore commissionale Hans Stöckli (Ps/Be). Tuttavia, la richiesta della mozione è problematica, anche se a prima vista sembra giustificata.

Rimane infatti aperta la questione della responsabilità in caso di effetti collaterali, ha sottolineato Stöckli. Se un’autorizzazione viene estesa contro la volontà del produttore, questi non può essere tenuto per responsabile. Inoltre, non è chiaro chi avrebbe dovuto vigilare su Swissmedic in caso di tali estensioni. Il ministro della Sanità Alain Berset ha riassunto la questione affermando che "la mozione è la risposta sbagliata a una domanda legittima".

La mozione era stata depositata dopo il caso Avastin-Lucentis. Roche e Novartis erano state condannate nel settembre 2020 a multe per complessivi 444 milioni di euro dall’autorità francese della concorrenza per abuso di posizione dominante.

Le imprese erano state punite per aver cercato di preservare le vendite del farmaco Lucentis (contro la degenerazione maculare senile, Amd o Dmle) a spese di Avastin, 30 volte più economico. Lo scorso 16 febbraio la corte d’appello di Parigi aveva però annullato le maxi-multe.

I giudici hanno ritenuto che a partire dal 2011, con l’entrata in vigore della nuova legislazione, Avastin dovesse essere considerato fuori mercato per il trattamento dell’Amd. I due preparati in questione non potevano quindi competere validamente fra loro.

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