Svizzera

Via libera all’abbattimento preventivo del lupo

Il Consiglio nazionale, dopo gli Stati, ha approvato - con 106 voti a 74 e 12 astensioni - una revisione della legge sulla caccia

Attenta al lupo
(Ti-Press)
8 dicembre 2022
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Il numero di lupi in Svizzera sta crescendo troppo in fretta. È quanto ritiene il Consiglio nazionale che, dopo gli Stati, ha approvato – con 106 voti a 74 e 12 astensioni – una revisione della legge sulla caccia per consentirne l’abbattimento preventivo, sul modello di quanto avviene già per lo stambecco.

Il progetto è nato da un’iniziativa parlamentare della Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia, decisa ad agire rapidamente di fronte all’aumento degli effettivi di questo predatore, ha ricordato il friborghese Pierre-André Page (Udc) a nome della stessa. Il lupo giunge ormai anche in pianura, aggredisce pure asini e bovini e, in alcuni casi, non ha più paura dell’uomo, ha affermato, precisando che sul territorio elvetico se ne contano circa 180 e almeno 17 branchi e si moltiplicano i conflitti con gli allevatori.

Secondo la modifica di legge, i Cantoni potranno regolare i lupi dal 1° settembre al 31 dicembre, previo consenso del Consiglio federale. I guardacaccia potranno abbattere esemplari che si avvicinano in modo minaccioso a zone abitate o esseri umani, o per i quali le misure di protezione delle greggi sono inefficaci. I Cantoni non dovranno più dimostrare la portata concreta dei danni provocati dal predatore, ma dovranno giustificare le misure di regolazione e i loro obiettivi.

Potremmo arrivare a 700 capi

"Se non agiamo rapidamente i lupi arriveranno a 500-700 e questi numeri sono al di là della soglia di sopportazione della popolazione", ha affermato il sangallese Nicolo Paganini (Centro), elencando una serie di incontri tra questo predatore e l’uomo finiti sulla stampa. Analogo il punto di vista del vallerano Michael Graber (Udc) che ha riveduto al rialzo i dati, parlando di 210 lupi in Svizzera e del rischio di abbandono delle regioni alpine. "Lascereste giocare all’aperto i vostri bambini all’imbrunire sapendo che c’è in giro il lupo?". "Il lupo – ha sentenziato – è un fallimento dello Stato".

Sull’altro fronte, Christophe Clivaz (Verdi/Vallese) ha ricordato come lo Stato abbia aumentato i fondi per proteggere le greggi. "Bisogna evitare la sindrome di Cappuccetto Rosso; le aggressioni all’essere umano sono molto rare in Europa". "Il lupo non è solo dannoso, è anche utile per l’equilibro dei boschi di protezione che valgono miliardi", limitando le sovrappopolazioni di ungulati, ha rilevato lo zurighese Bastien Girod (Verdi), chiedendo di intervenire solo lì dove ci sono danni o problemi e non preventivamente. "Il lupo fa parte del nostro mondo, vogliamo vivere in un parco cittadino o preservare la biodiversità?", si è chiesto Beat Flach (Verdi Liberali/Argovia), mentre Ursula Schneider-Schüttel (Ps/Friborgo) ha auspicato che la legge non sia rielaborata in base alle emozioni.

A sostegno del progetto si è mosso anche il governo. La protezione delle greggi da sola non basta, servono interventi anche sul numero di lupi, ha affermato la consigliera federale Simonetta Sommaruga, aggiungendo che dovrebbe essere possibile sparare loro preventivamente, senza però mettere a rischio la specie.

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