Svizzera

Contingenti invariati nel 2023 per i lavoratori esteri

Nel complesso, le persone attive sul territorio svizzero provenienti da Stati terzi (non Ue o Aels) costituiscono il 9% dell’immigrazione totale

(Keystone)
23 novembre 2022
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Anche per l’anno prossimo, l’economia elvetica avrà bisogno di reclutare lavoratori all’estero non Ue o Aels. I contingenti fissati oggi dal Consiglio federale non si discostano da quelli per l’anno in corso: 8’500 lavoratori qualificati di Stati terzi di cui 4’500 a beneficio di un permesso di dimora (B) e 4’000 di soggiorno di breve durata (L).

Annualmente, spiega una nota governativa, i lavoratori di Stati terzi costituiscono appena il 9% dell’immigrazione totale nella popolazione residente straniera.

Fornitori di servizi Ue/Aels

Rimangono invariati anche i contingenti massimi per i fornitori di servizi provenienti dagli Stati Ue/Aels con un periodo d’impiego superiore a 90 o 120 giorni per anno.

Nel 2023 saranno disponibili 3’000 permessi di soggiorno di breve durata (L) e 500 permessi di dimora (B). Come finora, questi saranno concessi ai Cantoni con cadenza trimestrale.

Regno Unito

Per quanto attiene ai lavoratori provenienti dal Regno Unito, dopo la Brexit per loro vale un contingente separato come soluzione transitoria. Il prossimo anno potranno quindi essere reclutati fino a 3’500 persone: 2’100 con permesso di dimora (B) e 1’400 con permesso di soggiorno di breve durata (L).

Negli ultimi anni i contingenti non sono stati sfruttati del tutto, in particolare nel biennio 2020/2021 a causa della pandemia. A fine ottobre 2022 i contingenti erano sfruttati al 75% (B) e al 68% (L) per i lavoratori di Stati terzi; al 52% (B) e 49% (L) per i fornitori di servizi dell’area Ue/Aels; per i contingenti separati del Regno Unito la quota di sfruttamento ha raggiunto il 26% (B) e il 21% (L).

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