Svizzera

In Svizzera va assicurato l’approvvigionamento futuro di gas

La fornitura per l’inverno in corso è garantita seppur a prezzo elevato, ma serve provvedere per l’inverno 2022/23

(Keystone)
4 marzo 2022
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La sicurezza dell’approvvigionamento di gas in Svizzera per l’inverno in corso è garantita nonostante l’elevato livello dei prezzi. Misure sono però necessarie per assicurarlo anche nell’inverno 2022/23. Lo ha affermato oggi il Consiglio federale aggiungendo di aver preso alcuni provvedimenti precauzionali a tale scopo.

"La guerra ci mostra a che punto l’Europa è vulnerabile e dipendente dal gas russo", ha sostenuto la consigliera federale Simonetta Sommaruga davanti ai media di Palazzo federale. In seguito alla crisi ucraina, la situazione energetica "cambierà radicalmente nel mondo intero".

Sommaruga ha poi citato un fatto storico, ricordando come 100 anni fa, dopo la prima guerra mondiale, la Svizzera si rese conto di quanto fosse diventata dipendente dal carbone. C’è quindi stato un rapido passaggio all’energia idroelettrica e la rete ferroviaria è stata interamente elettrificata a tempo di record, ha spiegato.

Tornando ai giorni nostri, la ministra dell’energia, parlando di approvvigionamento energetico, non ha nascosto che "anche la Svizzera ha puntato troppo sulle importazioni di energia negli ultimi anni". Questo è pertanto un motivo supplementare "per aumentare la produzione delle nostre energie rinnovabili".

La strategia di sviluppo delle energie rinnovabili non è certo nuova, ha poi aggiunto Sommaruga. "Ma negli ultimi dieci anni non ci siamo mossi abbastanza velocemente", ha sostenuto. Non va poi dimenticato, ha proseguito la consigliera federale, che il 100% delle energie fossili proviene dalle importazioni, e che metà del gas utilizzato in Svizzera viene dalla Russia.

L’approvvigionamento per la fine di questo inverno è comunque assicurato, ha aggiunto Sommaruga, precisando però che è necessario prepararci già ora per il prossimo (2022-2023). Non bisogna inoltre dimenticare che tutti i Paesi cercheranno ora altre fonti di approvvigionamento. Occorrerà insomma coordinarsi, ha sostenuto la consigliera federale.

In questo contesto è quindi necessario adottare provvedimenti, anche perché la Svizzera non dispone di grandi impianti di stoccaggio del gas e dipende da importazioni continue, quindi dal mercato internazionale del gas.

Gli Stati membri dell’Ue dispongono invece di accordi di solidarietà per la fornitura reciproca di gas in situazioni di emergenza. La Svizzera non fa però parte di questo sistema.

Viste queste premesse, l’esecutivo ha deciso di creare le condizioni "che permettono al settore svizzero del gas di procurarsi rapidamente capacità di stoccaggio supplementari all’estero nonché gas, Gnl e capacità nei terminali Gnl". Viste le quantità ingenti, tali acquisti potranno essere fatti solo congiuntamente dalle imprese del gas. Per farlo sono necessari accordi intrasettoriali. È decisione di oggi che il settore potrà procedere con gli acquisti congiunti, senza dover temere conseguenze sotto il profilo della legislazione antitrust.

Ulteriori modalità sul come procedere saranno presentate entro fine aprile dal Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec), dal Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (Defr) in collaborazione con la Commissione della concorrenza (Comco).

Per quel che concerne l’inverno in corso rimane un certo rischio residuo, ma solo "in caso di lunghi periodi imprevisti di inattività delle centrali elettriche o di un periodo prolungato di grande freddo, così come in caso di interruzione della fornitura di gas russo verso l’Europa", precisa l’esecutivo. In vista dell’inverno 2022/23, il governo ha già deciso, il 17 di febbraio, di creare una riserva di energia idroelettrica, che sarà disponibile per tempo.

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