Svizzera

Film e videogiochi, verso l'età minima a livello nazionale

Il Consiglio federale propone di uniformare i limiti attualmente di competenza cantonale. La palla ora passa al parlamento.

Ti-Press
11 settembre 2020
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Uniformare a livello nazionale l'età minima per guardare un film o acquistare un videogioco. È quanto prevede una nuova legge in materia trasmessa oggi dal Consiglio federale al Parlamento. Lo scopo è meglio proteggere i minorenni dai contenuti mediali inadeguati.

Attualmente non esistono norme federali in materia. La competenza di legiferare spetta pertanto ai Cantoni. Per quel che concerne i film - proiezioni cinematografiche, acquisto di Dvd e Blu-ray - esiste una Commissione svizzera del film e della tutela dei giovani che formula raccomandazioni in merito all'età minima. Se praticamente tutti i cantoni vi hanno aderito (solo il Ticino non lo ha fatto), soltanto i due Basilea, Neuchâtel, Vaud, Vallese e Zurigo hanno disposizioni legali in materia.

Nei videogiochi si è assistito a una autoregolamentazione a livello europeo tramite il sistema Pegi. Esso indica l'età a partire dalla quale un videogame è adeguato. Attualmente oltre il 90% dei giochi è venduto con questa etichetta. Tuttavia, anche qui sono solo i due Basilea, Neuchâtel, Vaud, Vallese e Zurigo ad aver emanato disposizioni legali.

Regolamentazioni frammentarie

Insomma, le regolamentazioni in materia di protezione dei minori per film e videogiochi sono in Svizzera molto frammentarie e eterogenee. Per i genitori non è inoltre è sempre facile, se non impossibile, sorvegliare cosa guardano i figli, considerato anche il numero di possibilità di accesso, ha sostenuto il consigliere federale Alain Bernet in una conferenza stampa.

Da qui la necessità di agire a livello federale, in modo da garantire un livello di protezione analogo a quello esistente nell'Unione europea. L'obiettivo, ha affermato Berset, è proteggere i minorenni da rappresentazioni di cruda violenza o di natura sessuale e da altri contenuti inadeguati, che potrebbero nuocere al loro sviluppo fisico, mentale, psichico, morale o sociale.

Non si vuole in alcun modo sostituirsi alla responsabilità dei genitori, ha proseguito il consigliere federale. Si tratta al contrario di offrire un sostegno fissando regole chiare e uniformi.

Obbligo di indicare l'età minima

Una volta la nuova legge entrata in vigore, tutti i cinema, le videoteche, i venditori al dettaglio online, i punti di vendita e i portali video in Svizzera saranno tenuti a indicare l'età minima richiesta e a effettuare controlli d'età. L'obbligo varrà anche per i fornitori di servizi di piattaforma per video e videogiochi, come YouTube e Twich.

Spetterà agli operatori del settore, in associazione con le organizzazioni per la protezione dei minori, fissare le regole per l'indicazione dell'età minima e per il suo controllo. Al Consiglio federale toccherà poi dichiararle vincolanti per tutti. Tuttavia, se due anni dopo l'entrata in vigore della nuova legge non sarà ancora stata dichiarata vincolante alcuna regolamentazione in materia, il governo potrà emanare prescrizioni per il settore in questione (film o videogiochi).

La nuova legge prevede anche obblighi per i fornitori di media audiovisivi a richiesta ("video on demand") con sede in Svizzera (come Swisscom, Sunrise e Upc, ndr). Questi, in linea con la recente direttiva dell'UE sui servizi di media audiovisivi, dovranno implementare un sistema di controllo dell'età.

I Cantoni saranno competenti per verificare, tramite test di acquisto, se le indicazioni dell'età minima sono rispettate. L'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (Ufas) eserciterà la vigilanza per quel che concerne gli acquisti online. L'attuazione concreta della protezione della gioventù dai rischi dei media spetterà alle organizzazioni per la protezione dei minori, ha precisato Berset. Per chi non dovesse applicare le nuove disposizioni sono previste multe fino a 40mila franchi.

La futura legge non concerne invece i programmi televisivi. La Legge federale sulla radiotelevisione contempla comunque già una norma di protezione dei minori.

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