Svizzera

Dalla jihad al lettino dello psicoterapeuta

Problemi di "maturazione": il Tf ordina la prosecuzione di un trattamento ambulatoriale per una giovane andata a combattere la 'guerra santa' in Siria.

(Keystone)
3 settembre 2018
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Deve continuare a seguire una terapia ambulatoriale per problemi di "maturazione" la giovane jihadista di Winterthur (Zh) arrestata con il fratello a fine dicembre 2015 all'aeroporto di Zurigo, dove i due, ancora adolescenti, erano sbarcati dopo essere partiti un anno prima per la guerra santa islamica in Siria nelle file dell'Isis.

In una sentenza pubblicata oggi, il Tribunale federale conferma la decisione in tal senso presa dalla Procura minorile di Winterthur. Questa il 30 aprile scorso aveva incriminato fratello e sorella per violazione della legge che vieta i gruppi terroristici Al Qaida, Stato islamico e organizzazioni associate, come pure per sostegno a una organizzazione criminale. Al momento dell'arresto i due giovani provenienti da Istanbul – oggi adulti – avevano rispettivamente 16 e 17 anni e sono dunque perseguiti dalla giustizia minorile, i cui processi non sono di principio pubblici.

Sulla base di una "perizia psicologico-psichiatrica" la Procura minorile ha disposto nel maggio 2016 a titolo precauzionale una terapia ambulatoriale, motivata con "indizi di una problematica di maturazione" psicologica riscontrati sulla giovane donna. Scopo del trattamento è anche una rielaborazione dell'esperienza fatta in Siria, indica nella sentenza la corte di Losanna, cui la ragazza ha presentato ricorso.

Il Tribunale federale rileva tra l'altro che la limitazione della libertà personale della giovane è assai ridotta: deve infatti presentarsi in media due volte al mese per la terapia, che secondo i giudici ha avuto finora effetti positivi.

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