SCI ALPINO

Lara Gut-Behrami concentrata sul presente

La ticinese si apre su quella che è la vita degli atleti, fatta di gare ma anche molto altro, ma lei si vuole concentrare solo sulle piste

15 febbraio 2024
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Con tre gare di velocità a Crans-Montana, Lara Gut-Behrami può prendere un vantaggio decisivo nella lotta per la conquista del globo di cristallo. Ma la ticinese non guarda così lontano. «L'ho detto centinaia di volte in questa stagione, mi sto concentrando sulla mia sciata». Queste le parole di Lara che, giustamente, lascia la contabilità ai giornalisti e ai fan. Sa, ovviamente, di essere in testa alla classifica generale di Coppa del mondo (con 5 punti di vantaggio sull'americana Mikaela Shiffrin, assente questo fine settimana) e che tutti gli indicatori sono positivi, ma la trentaduenne, alla sua diciassettesima stagione in Coppa, è troppo esperta per lasciarsi turbare da tutto ciò che accade fuori dalle piste. «È il modo migliore per rimanere in salute – ha spiegato alla stampa – devo cercare di produrre la mia migliore sciata. Se faccio bene le curve, so di avere una possibilità. Se riesco a gestire bene le cose, se non commetto errori, tutto andrà per il meglio, ma sono così tante le cose che possono succedere...».

Concentrarsi sull'essenziale

La ticinese dice di conoscere il suo corpo alla perfezione, e questo la aiuta a gestirlo meglio, sostiene che «è fondamentale concentrarsi sull'essenziale e non perdere tempo con l'esterno». Lara, sportiva svizzera dell’anno nel 2016, mette il dito su un punto importante, che ha a che fare con la fatica delle sciatrici. La tenace sciatrice ticinese non è certo una che si lamenta, ma ammette subito che tre gare in tre giorni (2 discese e un superG) sono un programma che mette a dura prova la resistenza delle atlete. Il problema, forse, è che, come analizza la Gut-Behrami, non ci sono solo le competizioni. «Oltre alle gare, c’è il programma serale, quindi non è facile trovare il giusto equilibrio. O fai la tua gara, dici due parole ai media, dici che non hai tempo perché vuoi recuperare e hai solo il tempo di dormire un'ora, e tutti si lamentano: oppure ti prendi il tuo tempo, ti godi lo stare con dei ragazzi perché capisci quanto sia importante per loro e il giorno dopo sei stanchissima e ti ritrovi a fare una gara terribile. Qual è la soluzione? È complicato perché ci sono mille fattori. Lo spettacolo è più importante dello sport?». Quella di Lara è un'analisi completa e profonda, che forse gli organizzatori di questi eventi dovrebbero considerare. Lo sport è anche spettacolo, ma gli atleti sono esseri umani.

Allontanarsi dai social network

La sciatrice con 43 vittorie in Coppa del mondo (sesta nella classifica di tutti i tempi) sa bene che l'immagine di un atleta è importante. Tuttavia, nel 2018 ha deciso di abbandonare i social network chiudendo i suoi account Twitter e Instagram, andando controcorrente rispetto a quello che è il normale approccio degli sportivi. Una scelta forte se si considera l'impatto della rete di appassionati di immagini che fa capo a Meta (proprietaria di Facebook, WhatsApp e Instagram) e se si considera che aveva più di 300'000 seguaci. Come fa notare la ticinese, alcuni atleti guadagnano più sui social network che in pista. Lara torna poi a parlare del mondo extra gare, un argomento tanto delicato quanto importante: «A Cortina ho distribuito 500 cartoline al giorno e ho passato un'ora al freddo, e la domenica ero stanca, ma è questa una scusante? Non ho una buona risposta. Quest'inverno abbiamo avuto molti infortuni. Sicuramente alla base c’è la stanchezza e tutto ciò che ne consegue, che molti atleti trovano difficile da gestire. Si dice che bisogna affrontarla, ma bisogna essere consapevoli che se si vuole essere una star su Instagram e condividere la propria vita e poi ci si infortuna, potrebbe anche essere colpa di Instagram. Ci sono molti fattori che gli atleti sottovalutano. Non è solo colpa del calendario fitto di impegni, anche se questo potrebbe essere ottimizzato».

Gli atleti sono contenti?

La ticinese può certamente parlarne, protagonista del Circo Bianco da oltre quindici anni: «Ricordo che nel 2016 (anno in cui vinse la classifica generale, ndr) ho fatto un'ora di interviste a ogni tappa. Non so come ho fatto, perché non ho più energie al giorno d’oggi. Tocchiamo ferro, ma mi dico che probabilmente è uno dei motivi per cui sto ancora sciando. Due anni fa ho saltato dieci gare perché ero malata e mi sono detta "mai più". Il mio obiettivo è fare tutte le gare, perché è lì che mi guadagno da vivere». La donna che potrebbe aggiungere un secondo grande globo di cristallo dopo quello vinto nel 2016, si pone domande più generali sulla vita degli atleti. «Mi chiedo quanti atleti siano felici della loro vita, mi chiedo quanti atleti siano consapevoli di ciò che stanno facendo, perché spesso facciamo le cose per imitazione. Anni fa facevo quello che facevano i migliori, dicendomi che quella era la strada da seguire, poi ho detto basta quando ho capito che mi metteva a disagio».

Lara Gut Behrami, sciatrice, campionessa e donna di spessore, ha svelato almeno parzialmente cosa sta dietro le quinte, cosa accade nella vita degli atleti oltre alle gare e, forse, ci ha fatto capire che da qualche parte, in un qualche modo, si sta esagerando, si sta perdendo l’essenza dello sport.

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