Hockey

Derby, parla Dal Pian, uno dei protagonisti dei primi due

Giacomo Dal Pian: nel primo scontro si era visto annullare una rete, nel secondo aveva salvato i suoi da una rete. Alle 19.45 terzo scontro Ambrì-Lugano

Giacomo Dal Pian (Ti-Press)
23 novembre 2019
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Il salto di categoria (verso l’alto) è roba per pochi. A provarci sono in molti, ma quelli che ci riescono per davvero sono molti meno. Uno di questi è Giacomo Dal Pian, tornato a calcare le piste di National League con pieno merito. La sua, insomma, è una scommessa vinta.

Prime soddisfazioni di Dal Pian in biancoblù

«Il primo a nutrire qualche logico timore sulle mie reali possibilità di poter riprendere il treno del massimo campionato ero io», ammette lo stesso numero 14 dei biancoblù. Invece, tre anni e mezzo dopo aver lasciato il giro dell’élite per calcare la ribalta del campionato cadetto, l’attaccante 26enne quel treno l’ha saputo riprendere. E non senza togliersi qualche bella soddisfazione. Come il gol realizzato al Friborgo (il suo primo in biancoblù) lo scorso 8 ottobre, a cui vanno aggiunti i due segnati in Champions League, contro il Banska Bystrica, fra cui il game-winning goal dell’ultima sfida. «A livello personale sono molto soddisfato dell’esperienza che sto vivendo con l’Ambrì Piotta. Mi sono sentito subito a mio agio, tanto all’interno dello spogliatoio quanto sul ghiaccio. Cereda mi sta dando tanto ghiaccio, e di questo non posso che essere contento. Il mio impiego in situazioni particolari, come i boxplay, non fa che confermare la fiducia che ripone in me. Una fiducia che cerco di ripagare ad ogni partita».

E una soddisfazione, per Dal Pian, è anche stata quella di poter giocare in linea con Upshall a Friborgo, nella sera della sua prima apparizione in Svizzera (nel blocco completato da Zwerger). «Scottie si porta in dote un notevole bagaglio di esperienza sulle piste di Nhl: poter giocare in linea con lui è stata una bellissima esperienza, oltre che assai utile. Giocatori così cerchi di osservarli sempre, sia dentro sia fuori dal ghiaccio, cerchi studiarne il comportamento prima, durante e dopo una partita o un allenamento. C’è sempre da imparare da uno come lui...». E quando ti trovi in un terzetto con giocatori del suo calibro, a prevalere è una certa tranquillità o la paura di commettere errori? «A Friborgo ero tranquillo: non ho sentito differenze particolari rispetto a quando faccio linea con altri, anche perché Scottie è una persona capace di metterti a tuo agio, disposta ad aiutarti quando magari commetti qualche errore. Non è una persona che li fa pesare».

La differenza tra Swiss League e National League

Cosa in particolare è cambiato dal campionato cadetto alla National League? «Una delle differenze più evidenti è senz’ombra di dubbio l’intensità di gioco. C’è anche più fisicità. Ad ogni modo, seppure giochino con meno intensità, i top team di Swiss League sono pure loro tecnicamente ben messi. Grazie al fatto di aver svolto tutta la preparazione con l’Ambrì, non ho comunque avuto difficoltà nell’adattarmi al cambio di categoria.

Dal Pian protagonista nei primi due derby

E veniamo ai derby: in entrambi i primi due della stagione, Giacomo Dal Pian aveva fatto parlare di sé: alla Valascia per una rete annullata dagli arbitri, e alla Cornèr Arena per un salvataggio a poco più di 10’ dalla terza sirena che a conti fatti pesa tanto quanto un gol segnato... «Il derby è sempre una partita particolare, emozionante come poche altre. Ma non per questo la sua importanza va enfatizzata: anche questa, come le altre, vale tre punti. Vogliamo vincerlo, certo, ma non c’è solo il derby a cui pensare: la stagione regolare si compone di 50 partite, non delle sole 6 sfide col Lugano».

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