Il Sion trova il pareggio al 94' (2-2) sugli sviluppi di un ultimo disperato calcio d'angolo. La vittoria manca da otto partite
Beffardo pareggio esterno del Lugano sul campo del Sion che espugnò nella prima giornata di campionato (in tutto il 2018 i vallesani avevano conquistato un solo punto contro i bianconeri, a dicembre a Cornaredo). Ospiti in vantaggio alla prima conclusione, grazie a Gerndt, liberato davanti a Fickentscher da Piccinocchi. In un primo tempo senza altri squilli (leggasi azioni pericolose), il Sion ha comunque trovato il pareggio grazie a un'ingenuità del portiere Baumann: punizione innocua di Asdryan, intervento goffo dell'estremo difensore ospite, e tap-in vincente di Lenjani, in anticipo su Lavanchy.
Nella ripresa, meglio il Sion per qualche minuto, ma Celestini rimedia disegnando la difesa a quattro e inserendo Brlek a centrocampo, Fazliu al posto di Bottani, e Sadiku. Ritrovato un assetto ben equilibrato, il Lugano ha colpito con capitan Sabbatini, liberato al centro dell'area da una sponda di Fazliu, a sua volta ispirato da Piccinocchi.
Nel finale i brividi più grandi. Djitté salta anche Baumann ma a porta sguarnita trova il modo di calciare sopra la traversa. Sospirone di sollievo in casa bianconera, con la panchina in festa come se i compagni avessero segnato ancora. Non è finita, però, perché sugli sviluppi di un ultimo calcio d'angolo, i vallesani trovano il clamoroso pareggio di Ndoye di testa. Agli archivi va un pareggio che profuma di beffa. È da otto partite che il Lugano di Celestini non trova la vittoria. Al Tourbillon sembrava fatta, ma l'appuntamento è ancora una volta rinviato.