basket

La Sam ingaggia James Padgett

Il pivot ex Lugano, Ginevra e Neuchâtel è un acquisto indispensabile. Gubitosa: ‘N'guirane era fuori condizione e aveva molti limiti’

Domani si chiude la fase a gironi e, su tutte, spicca la gara che la Spinelli disputa a Monthey: in palio il secondo posto, essenziale nei playoff per giocarsi quarti e semifinali, al meglio delle tre, con il fattore campo a favore. Ma non solo la vittoria della Sam è importane per la sua classifica ma anche per quella degli “odiati” cugini: infatti, con la bella quanto sorprendente vittoria della banda di Cabibbo mercoledì sera contro gli Starwings, la sconfitta dei vallesani significherà la quinta poltrona per i bianconeri con Neuchâtel nel mirino anche con lo sfavore del campo. Ma, certamente, i neocastellani sono più abbordabili di una qualsiasi delle prime tre, anche se qualcuno sognava un quarto con almeno due derby e con un po’ di pubblico di contorno, tanto per regalare ai nostri tifosi un qualcosa di stimolante in questa stagione di vuoti e silenzi attorno al campo.

La Spinelli, come avevano sottolineato nella rubrica di mercoledì, vista l’inconsistenza tecnica di N’guirane è corsa ai ripari, ingaggiando il pivot James Padgett, già con Lugano, Ginevra e Neuchâtel nelle scorse stagioni, prima di un anno in Turchia: un pivot che ci sa fare sotto le plance, buon rimbalzista e passatore, soprattutto capace di muoversi bene e difendere più che discretamente. Indispensabile questa scelta? «Visto come siamo stati penalizzati vicino a canestro, abbiamo scelto uno che conosce il basket elvetico ed è capace a giocare in quel ruolo: N’guirane era troppo fuori condizione e ha mostrato molti limiti», ha spiegato coach Gubitosa.

“Non sarà una gara facile, vuoi perché il Monthey fra le mura di casa è una compagine più solida, anche se manca il grande pubblico. Poi non va dimenticato che ha vinto una settimana fa in trasferta a Neuchâtel».

Senso del collettivo da ritrovare

Siete reduci da due pesanti sconfitte contro le vostre più temibili avversarie, con quale spirito affrontate questa lunga trasferta? «Con la consapevolezza che dobbiamo tornare a remare tutti assieme e nella stessa direzione. In queste ultime settimane abbiamo smarrito il senso del collettivo e le logiche difensive. È vero che alcuni hanno mostrato lacune o cali fisici, ma si vince e si perde di squadra e non certamente perché uno o l’altro ha la giornata storta. La nostra forza era il collettivo e dobbiamo ritrovarlo, oltre ad avere una maggior grinta difensiva come hanno le migliori squadre del campionato».

Nulla da eccepire sui commenti del coach con l’aggiunta che una maggior determinazione nello svolgere i propri compiti e senza farsi distrarre dalle decisioni arbitrali, sarebbero già due componenti in più, ma non di secondo piano, per arrivare a fare meglio.

Dopo le gare di domani ci sarà la pausa per la finale di Coppa Svizzera che si terrà a Friburgo e non a Bienne per logiche ambientali legate alla pandemia. Tutte le squadre, eccetto le finaliste ovviamente, avranno così 15 giorni per ricaricare le batterie e recuperare i feriti che sono non pochi in quasi tutte le compagini. Intanto Ginevra, per non farsi mancare nulla, ha ingaggiato il pivot Usa (204 cm, classe 1989) Williamson proveniente da Cipro). Il quinto straniero se mai non fosse chiaro che puntano a vincere tutto il possibile lasciando nulla al caso.

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