Current Biology afferma che ad interferire con l'orologio biologico non è il colore, bensì l'intensità della luce
La luce blu proveniente dagli schermi di smartphone e computer potrebbe non essere la causa della difficoltà a prendere sonno, come molti esperti sostengono. Lo afferma uno studio pubblicato da Current Biology, secondo cui ad interferire con l'orologio biologico è l'intensità della luce, e non il colore.
I ricercatori dell'università di Manchester hanno esposto alcune cavie a diversi tipi di luce, gialla e azzurra, a diversi gradi di luminosità. La luminosità più alta è risultata stimolante, indipendentemente dal colore, mentre la luce blu meno intensa è più riposante di quella gialla.
"Questi risultati rispecchiano cosa succede in natura - spiega alla Bbc Tim Brown, l'autore principale -, durante il giorno la luce che ci raggiunge è relativamente bianca o gialla e ha un forte effetto sull'orologio biologico, mentre più si va avanti la sera più diventa blu. Quindi se si vogliono evitare effetti una luce meno intensa e blu dovrebbe essere la scelta giusta".
Secondo l'esperto quindi i sistemi usati dagli smartphone attuali, che di fatto virano la luce dal blu al giallognolo, non sono ottimali per limitare gli effetti negativi. "Questi sistemi hanno una piccola influenza sulla luminosità - sottolinea -, secondo noi non è l'approccio migliore".
Our new paper on how colour influences circadian responses is out now - providing evidence that it is time to rethink current guidance about the significance of 'blue' light!https://t.co/LxM17tQNRv pic.twitter.com/dCTR5bHHzJ
— BrownLab_Clocks&Vision (@BrownlabV) December 16, 2019