Curiosità

Fra pochi giorni torna l'ora solare, ecco qualche raccomandazione

23 ottobre 2017
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Torna fra pochi giorni l'ora solare: il 29 ottobre alle 3 di notte le lancette dell'orologio andranno spostate un'ora indietro. Negli anni passati la Suva non ha registrato alcun aumento dei casi di infortunio nei giorni e nelle settimane successive. Gli studi effettuati evidenziano che lo spostamento indietro in autunno (con il conseguente guadagno di un'ora) crea molti meno problemi dello spostamento in avanti in primavera, con il quale perdiamo un'ora di sonno. «Molte persone percepiscono la domenica di 25 ore come particolarmente lunga e rilassante. Anche se il bioritmo viene comunque scombussolato, ne risentiamo in misura nettamente minore rispetto alla primavera quando ci viene sottratta un'ora», afferma Reto Etterli, consulente della Divisione proposte di prevenzione Suva. Ad ogni modo gli effetti sulla qualità del sonno non vanno sottovalutati nemmeno in autunno. L'effetto del cambio dell'ora è paragonabile a un mini jet lag e nei primi giorni si possono manifestare insonnia, difficoltà di concentrazione, vertigini, irritabilità, mancanza di appetito e problemi di digestione.

Per attenuare i problemi, bisognerebbe andare a letto ogni giorno un po' più tardi, basta già un quarto d'ora al giorno. La luce è il miglior indicatore dell'ora. Per regolare il nostro orologio interno è molto utile fare una passeggiata nel tempo libero il più tardi possibile, ma quando c'è ancora luce.  Una chiara luce artificiale alla sera aiuta a superare al meglio il ritorno dell'ora solare. Meglio invece rinviare cinema e cena in ristoranti semibui. Nei giorni successivi si consiglia di mantenere un ritmo sonno/veglia. Un breve sonnellino (ad es. dopo pranzo) non aiuta a sopportare meglio il cambio dell'ora, anzi poi la sera non si è abbastanza stanchi per addormentarsi. Va ridotto il consumo di caffè e alcol prima di andare a letto. Assumere dei sonniferi non è la soluzione per questo periodo di transizione. Al nostro corpo possono servire da 3 a 14 giorni per abituarsi. Un vero rischio sussiste se il fisico non si è ancora abituato dopo un periodo più lungo. Una qualità del sonno in crisi permanente influisce sul rischio di infortunio e sulla salute in generale. Uno studio della Suva rivela infatti che i collaboratori che dormono poco sono soggetti a più infortuni. Basti pensare che in Svizzera un infortunio professionale su cinque è dovuto a disturbi del sonno

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