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Procuratori pubblici, il candidato e le polemiche

Dalle funivie centovalline alle dimissioni di Jordan dalla Banca nazionale. Oggi spazio però pure a questioni di genere e a... Davide Van De Sfroos

2 marzo 2024
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Fra i due nomi proposti al plenum del Gran Consiglio dalla commissione ‘Giustizia e diritti’ per la sostituzione delle procuratrici pubbliche Marisa Alfier e Pamela Pedretti c’è anche quello di Alvaro Camponovo. Un nome che suscita qualche perplessità per diversi aspetti che abbiamo cercato di mettere in luce. Ma a perorare la causa del segretario giudiziario presso la sezione dei reati finanziari del Ministero pubblico in quota Lega è Sabrina Aldi: "È stato ritenuto idoneo: è una persona valida".

Un anno fa, settimana più, settimana meno, consiglieri comunali e Municipio di Centovalli avevano scritto al Cantone per sollecitare il passaggio di mano del delicato dossier relativo al rinnovo delle funivie sul suo territorio. A un anno di distanza qualcosa sembra essersi effettivamente mosso in questa direzione: il tutto potrebbe infatti presto finire nelle mani di Bellinzona.

Dalle voci di alcuni allievi del Liceo di Bellinzona, dove ha fatto tappa la mostra ‘Noi Gender’, con la sociolinguista Vera Gheno una riflessione su come si ‘raccontano’ le questioni di genere. Di schwa (‘se non piace? Basta non usarlo’), asterischi e altri esperimenti linguistici; cartellini in cui riconoscersi e modo di esprimersi, importante quanto quello di agire.

‘Se ti vergogni del dialetto allora hai dei problemi’. A dirlo, in un'intervista a 360 gradi in cui parla di Manoglia, la sua ultima fatica, ma anche di tanto altro, è Davide Van De Sfroos, stasera di scena a Lugano.

Nel commento odierno, Franco Zantonelli torna sulle dimissioni, che hanno colto di sorpresa un po’ tutti, del presidente della Banca nazionale Thomas Jordan. "Lungo il suo cammino pluridecennale alla Bns, Jordan ha dovuto affrontare due crisi che, indubbiamente, possono averlo segnato – annota –. Parliamo del Covid e del tracollo di Credit Suisse. Se nel primo caso si è trattato di muoversi in presenza di un’emergenza improvvisa, nel secondo si può sicuramente rimproverare, a tutti i protagonisti, di aver perso tempo di fronte a una situazione lasciata decantare in maniera incomprensibile. Fatto sta che a meno di un anno da quel 19 marzo 2023 in cui, a poche ore dalla riapertura delle Borse, la Banca nazionale si fece garante per il salvataggio di Credit Suisse, Thomas Jordan annuncia le dimissioni. Secondo il quotidiano economico Handeszeitung quella tormentata vicenda può aver influito sulla decisione del presidente della Bns di ritirarsi prima dell’età del pensionamento.

Buona lettura

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