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Nella morsa del traffico, con o senza terza corsia dinamica

Dal dietrofront sulla ‘questione blackface’ alle Processioni alla guerra in Medio Oriente. Spazio però pure a gestione di emergenze e carri allegorici

27 febbraio 2024
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Auto a migliaia, questa tendenza non cambierà. Con o senza il potenziamento dell'A2 fra Lugano e Mendrisio, sul tracciato meridionale dell'autostrada continueranno a sfrecciare migliaia di veicoli. A conti fatti, nelle proiezioni dell'Ufficio federale delle strade (Ustra) per il 2040 si valuta che nel tratto in cui correrà la terza corsia dinamica (nelle ore di punta) si supereranno i 5mila passaggi (5'025 per la precisione), ovvero un migliaio in più rispetto a un asse autostradale senza il cosiddetto progetto PoLuMe.

È una retromarcia che fa (e farà) discutere parecchio quella presa dalla Fondazione Processioni Storiche di Mendrisio, in merito al ‘caso blackface’. Di fatto una retromarcia sui suoi intenti. O, guardandola da un'altra prospettiva, una ‘non decisione’, per dirla con le parole di Ivo Silvestro, che torna sulla questione nel commento odierno, ‘che nasce probabilmente dal temporaneo conflitto tra i due compiti della fondazione: da una parte quello di garantire lo svolgimento delle processioni "in un contesto quanto più sereno e rispettoso possibile", cosa che in questo caso porta ad accontentare i chiassosi che inorridiscono di fronte a ogni cambiamento che non rientri nella loro visione del mondo; dall’altra quella di tramandare una tradizione alle future generazioni adattandola alle nuove sensibilità, il che porta a rivedere una pratica, quella della ‘blackface’, che ha una storia forse da noi poco conosciuta ma fortemente legata alle discriminazioni’.

Una squadra di tecnici e specialisti pronta a spalleggiare le autorità comunali in caso di emergenze: eventi naturali di grande entità (frane, incendi boschivi, alluvioni, valanghe), gravi incidenti stradali, esplosioni, perdita di sostanze inquinanti, oppure altrettante malaugurate situazioni straordinarie come è per esempio stato il caso del periodo del Covid o della ricerca di infrastrutture per rispondere all’esodo di profughi dall’Ucraina. Questo il compito dello Stato maggiore di condotta regione Moesa, progetto pilota voluto dalla Conferenza dei sindaci di Mesolcina e Calanca con l’obiettivo di avere una più efficiente gestione e coordinazione delle risorse.

Castello bene pigliatutto. Per la quinta volta il carro allegorico del gruppo di Castel San Pietro ha fatto man bassa di premi ovunque in Ticino. Di questo ennesimo successo ci parla, in una chiacchierata a tutto tondo, il responsabile del carro Davide Cereghetti.

Roberto Antonini, in una ‘speciale’ dedicata alla guerra in Medio Oriente, ci propone un incontro con Shlomo Sand, storico israeliano che non fa sconti al suo governo, responsabile in ultima analisi del deterioramento della situazione, caldeggiando, come diversi pacifisti, la costituzione di un unico Stato binazionale.

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