EDUCAZIONE

Una classe, tante culture, grande ricchezza

L’eterogeneità socioculturale e linguistica è una realtà della scuola di oggi. Con alcuni accorgimenti, diventa una ricchezza di cui approfittare

Le mille sfumature dell’integrazione
(depositphotos.com)

Un nuovo anno al via! Auspici per il futuro

La scuola ticinese si avvia oggi sui sentieri di un nuovo anno scolastico, che condurranno a nuove scoperte, apprendimenti e traguardi, passando per l’esplorazione di una grande varietà di territori e per la costruzione di importanti relazioni. Si tratta di un viaggio in compagnia, prima di tutto in compagnia loro: i destinatari delle nostre attenzioni, coloro per i quali desideriamo solo il meglio. Di poter crescere e sviluppare al massimo le loro potenzialità, di essere sereni, di sentirsi accolti, ascoltati, amati. Coloro ai quali auguriamo di vivere in un mondo giusto e sicuro, un mondo pacifico.

Loro sono pronti. E noi?

Eccoli pronti a iniziare questo nuovo tratto, ognuno a modo suo. Bilal è seduto composto, vuole approfittare al massimo di questa incredibile opportunità per costruirsi un futuro migliore, Chiara appare allegra: finalmente ritrova compagni e insegnanti a cui è tanto affezionata! Borka e Suzana hanno l’aria sognante, perse nel ricordo degli affetti lontani che hanno riempito di gioia la loro estate, Matteo sembra indeciso sull’accettare il repentino cambiamento di ritmo e di libertà, mentre Amir si chiede come fare per affrontare questa giornata senza capire nulla di ciò che si dice attorno a lui. E poi ci sono Federico, Julia, Oliver, Farideh, Azzurra, Kim, Lucas, Liam, Natanael, Andrea, Ludmila, Gul, Steven, Massimiliano e Prisca.

21 allievi, 21 storie di vita intrecciate con 13 nazionalità diverse e 18 lingue parlate a casa, tra chi è plurilingue dalla nascita e chi lo è diventato in seguito (o lo diventerà presto anche grazie alla scuola), chi è nato in Ticino e chi ha attraversato mari e monti per arrivarci. 21 modi diversi, assolutamente originali, di interpretare le proprie origini, i propri riferimenti culturali, la realtà che ci circonda. 21 sguardi che attendono un cenno, pronti a mettersi in gioco.


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Collaborazione e relazione sono la chiave di uno scambio arricchente

Dare valore al vissuto e al pensiero di ognuno

Una classe multiculturale è un universo da scoprire, che promette una moltitudine di opportunità di approfondimento, per conoscere meglio sé stessi e gli altri, comprendere le differenze e scoprire che cosa ci accomuna tutti, dando valore al pensiero di ognuno. Una classe multiculturale rappresenta una risorsa preziosa nel percorso di preparazione alla cittadinanza attiva in una società globalizzata e complessa: può favorire il superamento degli stereotipi e lo sviluppo della sensibilità interculturale, due condizioni fondamentali per riuscire a costruire insieme un futuro comune, a misura di ogni persona.

Un lavoro fondamentale e per nulla scontato che gli insegnanti portano avanti con perseveranza, coraggio e grande pazienza. Al di là del fascino della diversità delle provenienze, degli stimoli sempre nuovi offerti dagli allievi, della motivazione nel contribuire al grande cantiere della coesione sociale, la presenza di alunni dai riferimenti linguistici e culturali così diversificati rappresenta anche una sfida per la scuola.

Una prova per la scuola

Alcuni studi definiscono le scuole che accolgono più del 40% di allievi dalla madrelingua diversa dalla lingua di scolarizzazione come delle scuole multiculturali in contesti che mettono alla prova (traduzione propria dell’espressione “Herausgeforderte multikulturelle Schulen, Bildungsdirektion Kantons Zürich, 2021”). In tali contesti, certi tipi di svantaggi (linguistico, socioculturale, educativo) sono presenti in maniera particolarmente importante. Beninteso, non si tratta di svantaggi insiti nell’allievo in sé, quanto piuttosto di una posizione sfavorevole con cui alcuni bambini e ragazzi si confrontano durante il loro percorso scolastico. Recenti ricerche a livello internazionale e nazionale sono concordi nel segnalare le difficoltà dei sistemi scolastici nel garantire condizioni eque per tutti, ossia nel fare in modo che ogni allievo sia messo in condizione di sviluppare al massimo le sue potenzialità. Emerge dunque la necessità di ripensare alcune delle risposte elaborate nell’ambito dell’accoglienza di allievi con un vissuto migratorio.

La scuola ticinese raccoglie la sfida: si avviano i preparativi

In Ticino sono stati avviati diversi progetti di attualizzazione delle misure di sostegno all’integrazione degli allievi con vissuto migratorio, sia su scala comunale che cantonale, a sostegno di una maggiore equità nei percorsi scolastici. Il processo di cantonalizzazione dei docenti di lingua e integrazione delle scuole comunali, che dal 2020 sono coordinati a livello centrale, è sicuramente l’esempio più vistoso della volontà di assicurare la qualità nell’integrazione di questi allievi. Tale progetto mira a garantire maggiore stabilità, continuità e unità d’intenti nel lavoro portato avanti da questi professionisti, e implica il superamento di alcuni ostacoli strutturali non di poco conto: l’irregolare fluttuazione dei flussi migratori, l’eterogeneità della ripartizione delle famiglie immigrate sul territorio, il ripensamento del sistema di ripartizione delle risorse, ideato negli anni 90 a partire da condizioni molto diverse da quelle con cui si confronta la scuola di oggi.

Alcune esperienze nelle sedi scolastiche

Su scala più ridotta, pure in alcune sedi scolastiche sono emerse iniziative di sviluppo istituzionale volte a migliorare l’attenzione alla diversità, l’integrazione scolastica, la qualità dell’insegnamento in contesti multiculturali. Su alcune di queste iniziative si è chinato uno studio recente, che ha consentito di metterne in luce gli esiti positivi. I risultati dello studio dimostrano che, attraverso un parziale ripensamento dei processi di accoglienza e di accompagnamento degli allievi con vissuto migratorio, è possibile superare situazioni di svantaggio che inizialmente possono manifestarsi sotto forma di bisogni educativi speciali. I benefici non si limitano però al miglioramento dell’integrazione e dell’andamento scolastico degli allievi con vissuto migratorio. Una suddivisione mirata dei compiti, l’ottimizzazione dei processi collaborativi e il rafforzamento della preparazione dei professionisti in materia di interculturalità e plurilinguismo hanno generato maggiore condivisione e un rinnovato sentimento di soddisfazione per il proprio lavoro in tutto il corpo insegnante. In alcuni casi, i docenti di lingua e integrazione hanno assunto un ruolo di particolare rilievo, dimostrando il loro merito come professionisti di riferimento nell’ambito della valorizzazione alla diversità culturale e linguistica.

Iniziative di questo tipo dimostrano come, accogliendo la sfida e aprendosi a nuove progettualità, sia possibile trasformare la problematica in risorsa, partendo da un presupposto fondamentale: per costruire un mondo accogliente, giusto, sicuro e pacifico, è indispensabile favorire la partecipazione di tutti.

In collaborazione con il Dipartimento formazione e apprendimento

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