Curiosità

Dopo le ostie, ecco il saio made... in carcere

Tre anni e mezzo fa alla Casa di reclusione di Castelfranco Emilia era stato aperto un ‘ostificio’. Ora i detenuti cuciono pure i vestiti dei frati

L’abito... non lo fa il monaco
(Keystone)
29 ottobre 2023
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I detenuti diventano sarti e cuciono il classico saio francescano per i frati. L'iniziativa della cooperativa sociale ‘Giorni Nuovi’ di Modena (aderente a Confcooperative Terre d'Emilia) porta alla Casa di reclusione di Castelfranco Emilia, appunto nel Modenese, la stessa struttura dove da tre anni e mezzo è in funzione un ‘ostificio’, ovvero una ‘fabbrica’ delle ostie. A raccontare l'esperienza è la stessa Confcooperative: "Un detenuto originario del Gambia, che nel suo Paese aveva imparato il mestiere di sarto, confeziona il saio francescano in collaborazione con due sarte volontarie – spiega il presidente di Giorni Nuovi Francesco Pagano –. Il tessuto lo compriamo a Modena e Carpi, i clienti invece sono frati di vari conventi italiani. L'idea di produrre il saio ci è stata suggerita dal cappellano della Casa di reclusione di Castelfranco, che è un frate francescano". Presto sempre nella Casa di reclusione di Castelfranco Emilia saranno realizzate anche tuniche per la prima comunione e per i diaconi.

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