Auto e moto

Alfa Romeo Giulia Veloce

Look ulteriormente affinato in sportività, ma sempre plastico e dinamico, per la berlina italiana nell’allestimento di maggior carattere

La Veloce aggiunge diversi dettagli sportivi ma conserva il bel design d’origine, dinamico ed elegante
6 settembre 2019
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Le linee filanti e arrotondate della Giulia sono impreziosite, sulla Veloce, dalle prese d’aria frontali maggiorate, dai proiettori bi-xenon e dal grande diffusore aerodinamico al posteriore, oltre ad altri dettagli. Restano eleganza e proporzioni del modello, ma il più alto livello prestazionale è visivamente ben avvertibile e restituisce ulteriore intensità a questo allestimento sportivo; che sulla vettura del nostro test prevede una meccanica più che interessante, data dal due litri turbo da 280 cv combinato al cambio automatico ZF a otto rapporti e alla moderna trazione integrale Q4. La Giulia così equipaggiata fa in effetti onore alla storica denominazione Veloce, mettendo in campo una bella grinta insieme ad un’erogazione docile e progressiva, per un insieme al tempo stesso classico e moderno; questo con il contributo fondamentale dell’allestimento Pack Lusso, all’insegna della più pregiata tradizione italiana Alfa, grazie all’interno bicolore con suggestivi rivestimenti in pelle beige e decorazioni in legno di noce.

La Giulia Veloce che guidiamo dispone delle sospensioni standard non regolabili, ma l’occasione è propizia per saggiare la “danza” dell’auto tra le curve con questa configurazione di base che non impone ulteriori aggravi al listino, conservando tutta la proverbiale prontezza di sterzo: la berlina italiana resta infatti davvero rapida e coinvolgente, con la sua caratteristica sterzata sensibile e molto diretta – almeno sul medio-veloce – che è quasi istantanea. Nei tratti più guidati, l’effetto è attenuato e l’avantreno della Giulia richiede progressivamente più impulsi, lasciando trasparire un sottosterzo sempre lieve ma avvertibile. In questo caso, per tornare al comportamento da pura trazione posteriore – l’integrale Q4 interviene sulle ruote anteriori solo in caso di evidenti perdite di aderenza – è meglio affrontare con più progressione la curva, per poterla percorrere in lieve ma costante accelerazione: è sufficiente per pennellare le traiettorie con più efficacia e soddisfazione, perché l’anteriore, in questo modo, stringe senza indugio, mentre col gas si riesce ad indurre l’auto verso un velo di sovrasterzo. Giusto un velo: purtroppo il controllo di trazione Dna non include una mappatura sportiva del controllo di trazione, di suo piuttosto deciso e conservativo nell’intervento. Un po’ un limite per gli “smanettoni”, mentre per gli sportivi meno smaliziati non è una caratteristica cui far caso. Bella la frenata, intensa e sportiva.

Sul fronte del comfort, la Veloce conserva d’altro canto un assorbimento eccellente di avvallamenti e disturbi del manto stradale, offrendo una morbidezza di molleggio che contribuisce al comfort di qualità: la Veloce si fa guidare ma soddisfa anche nel viaggiare. Il motore l’abbiamo tenuto per ultimo perché spinge forte, è elastico e raffinato nel funzionamento, ma non è in definitiva il “pezzo” forte dell’auto nonostante la ragguardevole potenza; l’erogazione è infatti piuttosto elettrica e costante e oltre i 5’500 giri la spinta è già finita, mancando un po’ di voce e di allungo “old style” per scaldare i cuori. La coppia è in ogni caso ottima e, complice il peso favorevole, lo scatto da fermo è più che incisivo, con riprese altrettanto efficaci. Anche grazie al cambio automatico a otto rapporti con marce intermedie ravvicinate, rapido e piuttosto diretto, cui possiamo imputare giusto un velo di ritardo in scalata quando non si affonda del tutto il gas richiamando il kick-down. Belle palette sequenziali e fisse, in metallo, corredano il piantone di sterzo, anche se interferiscono un po’ con le leve laterali classiche. Quanto ai consumi, la media più frequente nel nostro test in situazioni miste si è stabilizzata su un onesto 9 l/100 km. La dotazione di bordo è da completare per ottenere la configurazione più “hi-tech”, mentre a bordo la posizione di guida è ben pensata, non eccessivamente ampia nello spazio ma più che godibile; ai pur suggestivi e riusciti sedili in pelle mancano traforazione e ancor più ventilazione, mentre il divano posteriore include la pratica suddivisione 40-20-40 dello schienale che include così il passaggio per oggetti lunghi (vano di carico da 480 litri).

Scheda tecnica
 
ModelloAlfa Romeo Giulia
VersioneVeloce 2.0 280 cv Q4
Motore4 cilindri benzina turbo, 2.0 litri
Potenza, coppia280 cv, 400 Nm
Trazioneintegrale
Cambioautomatico 8 rapporti
Massa a vuoto1’530 kg
0-100 km/h5,2 secondi
Velocità massima240 km/h
Consumo medio6,4 l/100 km (omologato)
Prezzo61’500 Chf
La compri se…ti alletta una berlina sportiva nel miglior stile italiano, dal carattere e dall’anima molto ben definiti
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