I dibattiti

Parità di genere, a Locarno vince solo l'amarezza

Lunedì la maggioranza del Consiglio comunale ha seguito il Municipio e bocciato la mozione per l'adesione alla Carta europea delle pari opportunità

Il Consiglio comunale di Locarno lunedì non ha purtroppo voluto dar retta alla propria Commissione della legislazione, che ha sostenuto la mozione per un’adesione della Città alla Carta europea delle pari opportunità. Ha purtroppo seguito le fragili motivazioni del Municipio, il quale afferma che a Locarno si faccia già molto in quest’ambito e che i costi non sarebbero indifferenti. Sostiene che ben altre sono le priorità in un momento di difficoltà finanziarie.

Ora, mal si capisce cosa intenda il Municipio per difficoltà finanziarie. Lugano presenta un consuntivo 2022 con un avanzo di 12,7 milioni, Bellinzona di 6,9 milioni, Mendrisio di 900mila franchi. E Locarno? Proprio non se ne sa ancora nulla. Sarà un disavanzo? Di quanto? Centomila franchi, un milione, due milioni? Oppure sarà un avanzo? Di quanto? Un milione, 10 milioni, 20 milioni? Mistero assoluto! Il consuntivo doveva essere presentato secondo la legge già a fine marzo, ma ancora nulla, e chissà quando verrà presentato. In ogni caso sarà fuori tempo massimo e con un sicuro monito del Cantone.

Un esecutivo poco efficiente per quanto attiene a una visione chiara sulle finanze e nello stesso tempo preoccupato per talune spese, come in questo specifico caso. Ma così non è per tutte le spese, s’intende!

Parecchi gli interventi che abbiamo potuto ascoltare a favore della mozione, non soltanto dai banchi della Sinistra con gli interventi puntuali di Pier Mellini, Francesco Albi e Gionata Genazzi; pure dal banco dei Verdi con un intervento di Sheila Mileto, ma anche dai banchi del Plr con Karin Cerini e Giovanni Monotti, e da quelli del Centro con Mauro Belgeri.

Interventi forti, chiari e motivati! Un invito caloroso da parte di questi consiglieri a voler tener presente quanto sia importante, anche per le future generazioni, dare un segnale forte di sostegno alla mozione presentata nel 2018 e sottolineando quanto i costi in questo ambito siano un investimento.

Le statistiche parlano chiaro: Locarno vede partire famiglie, i redditi medi risultano essere più bassi rispetto ad altri Comuni, e soltanto con una maggior attenzione per prevenire situazioni di precarietà e/o di disagio sociale la nostra Città potrà beneficiare a media lunga scadenza di un maggior introito fiscale. Questo aspetto è stato messo bene in evidenza nei vari interventi. Così pure la lettera accorata inviata in questi giorni a tutti i consiglieri comunali con l’adesione di oltre duecento cittadine e cittadini locarnesi non è purtroppo stata presa in giusta considerazione. È chiaro che non ci si fermerà qui, ora si andrà avanti a proporre misure concrete perché a Locarno c’è ancora molto da fare per le pari opportunità, senza voler negare quanto già è stato fatto.

Diciassette a tredici: questo il risultato del voto in Consiglio comunale. Una data che non dimenticherò facilmente, come non dimenticherò la visione precisa della votazione, che ci è apparsa sullo schermo elettronico in sala. E con me le oltre duecento persone che con slancio e convinzione hanno dato il loro nome a sostegno dell’adesione alla Carta europea delle pari opportunità.

È stata una brutta serata per le cittadine e per i cittadini locarnesi. Da ex municipale, ma anche da cittadina, rimango molto amareggiata di fronte a questi due consessi, esecutivo e legislativo, che pensavo potessero essere più attenti e sensibili in un momento in cui emergono con sempre maggior visibilità disuguaglianze di genere. Purtroppo mi ero illusa! E con me questa delusione è di sicuro condivisa da tutto il gruppo “Locarno per tutte e per tutti”, dai consiglieri comunali che hanno votato a favore, e da molti altri cittadini.

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