I dibattiti

Parità di genere a Locarno? Per qualcuno costa troppo

Lunedì il Consiglio comunale tratterà una mozione interpartitica che, se approvata, impegnerà la Città a firmare la Carta europea per l’uguaglianza

A due settimane di distanza dallo sciopero femminista del 14 giugno che ha visto manifestare trecentomila persone in tutta la Svizzera contro le disparità di genere, a Locarno si presenta un’opportunità per agire. Lunedì il Consiglio comunale locarnese tratterà una mozione interpartitica che, se approvata, impegnerà la Città a firmare la “Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale”. Così facendo il Comune dovrà redigere un piano d'azione per la parità che fissi le priorità, le azioni e le risorse necessarie alla sua realizzazione, previa realizzazione del bilancio di genere. Questo strumento, che consiste nell'analisi della spesa pubblica secondo una prospettiva di genere, è stato già adottato da diversi Comuni ticinesi, ultimo in ordine cronologico Mendrisio. Tuttavia, nonostante il parere favorevole e quasi unanime della Commissione della legislazione, il Municipio di Locarno nelle sue osservazioni si è espresso in modo contrario sostenendo che ottemperare ai principi della Carta comporterebbe costi eccessivi e non necessari in quanto la Città già ora promuove la parità in seno all’amministrazione comunale.

Questa posizione è criticabile sotto vari aspetti. Innanzitutto, il bilancio di genere non è limitato all’amministrazione ma è esteso a tutto il bilancio comunale. Esso individua i bisogni e le aspettative delle donne e degli uomini che vivono sul territorio, ne mette in evidenza le disuguaglianze secondo il genere, l’età, l’origine o la situazione sociale, e permette di riorientare la spesa pubblica in modo da rispondere in modo equo ed efficace a tali bisogni. In secondo luogo, la parità di genere non è solo un diritto umano fondamentale, ma anche un fattore di sviluppo economico e sociale. Investire nelle politiche in favore della parità di genere significa creare opportunità per tutte e tutti, valorizzare le competenze e le potenzialità di ognuno, migliorare la qualità della vita e della democrazia. Da ultimo, l’impegno per la parità, oltre che un vantaggio economico è un atto dovuto. La Costituzione federale e la Legge sulla parità prevedono infatti che le autorità pubbliche promuovano la parità tra i sessi in tutti i settori della vita sociale ed economica.

Sorprende che il Municipio di Locarno non riconosca il valore aggiunto che la parità di genere porta, sposandone la causa solo se a costo zero. Prendere un impegno può significare mettere mano al portafoglio. Meglio se l’impegno è in favore sia dei diritti fondamentali delle persone sia dello sviluppo sostenibile della società. Invito pertanto le Consigliere e i Consiglieri comunali locarnesi ad approvare la mozione.

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